A rischio le sezioni "Modulo" alla Catti e alla Allende di San Mauro
Appena 9 le iscrizioni pervenute alla primaria di via Magenta, 5 a quella di via Dora ma i genitori non demordono
A partire dal prossimo settembre potrebbero sparire le sezioni modulo, cioè ad orario ridotto, dei plessi Catti e Allende. Appena 9 le iscrizioni pervenute alla primaria di via Magenta, 5 a quella di via Dora. Numeri troppo contenuti (per costituire una classe, prevede la legge, ci vogliono almeno 15 alunni), che non consentono ai dirigenti scolastici di garantire l’attivazione del servizio, ragione per cui potrebbero decollare solo le prime che hanno scelto il tempo pieno. Lo racconta il settimanale La Nuova periferia di Settimo.
Un fulmine a ciel sereno
La notizia è piombata come un fulmine a ciel sereno sulle famiglie, intente proprio in queste settimane a completare le domande di adesione all’anno scolastico 2023-2024. Malumore soprattutto tra i genitori della Catti (alla Allende, per contro, si chiede a gran voce l’istituzione del tempo pieno), della cui «protesta» si è fatta portavoce Cinzia Vietti, mamma di due bambine, pronta a condurre se necessario un vero e proprio tiro alla fune con l’Ufficio scolastico provinciale al quale ha già inoltrato una corposa lettera.
«In gennaio - ricostruisce - abbiamo presentato domanda d’iscrizione alla sezione modulo. La richiesta è stata accolta il mese successivo, ma durante una chiacchierata con le insegnanti abbiamo appreso che potrebbe non partire. Per noi è stata una doccia gelata. Il modulo è un tempo scolastico che abbiamo già sperimentato con i nostri primogeniti e al quale abbiamo scelto d’iscrivere fratellini e sorelline perché garantisce una formazione interdisciplinare d’impronta anglosassone. Un modello d’eccellenza che va preservato anziché cancellato».
La richiesta
L’appello è chiaro: il modulo è un servizio che va garantito, anche per «Non causare problemi organizzativi alle famiglie ed evitare che i bambini vengano redistribuiti nelle sezioni a tempo pieno, affollando classi già numerose».
Partendo da questo assunto Cinzia Vietti, insieme ad altri 6 firmatari, ha scritto al Provveditorato proponendo di «Abbassare da 15 a 10 alunni la soglia minima di legge per la formazione di una classe» o di trovare comunque soluzioni alternative e concilianti.
La Balbis di Cavoretto a rischio
Il medesimo problema ha investito proprio in queste settimane la scuola Balbis di Cavoretto, frazione a pochi chilometri di distanza da San Mauro, dove è partita una raccolta firme per salvare il plesso dalla chiusura al quale si sono iscritti solo 8 bambini.
La stessa situazione, per altro, si era già riscontrata anni addietro nella Città delle Fragole. In allora la scuola aveva risolto «Obbligando le famiglie non residenti che avevano presentato domanda d’iscrizione al tempo pieno a passare tassativamente al modulo, oppure a cambiare scuola» affermano Maria Luisa Zito, di Torino, e Valentina, da Castiglione, parlando per esperienza personale. «Mia figlia torna a casa meno stanca, può applicarsi meglio sui compiti, ha il tempo di andare a danza. Insomma, il modulo è stata una manna dal cielo, anche per le famiglie numerose o poco abbienti cui permetteva di risparmiare sulla mensa. Insomma, la scuola dovrebbe essere un caposaldo, una priorità, ed invece viene sempre rilegata a materia di second’ordine».