Cerimonia

A Castiglione comunità in festa per il ritorno di don Martino

Il sacerdote si era assentato per alcune settimane a causa di un problema di salute

A Castiglione comunità in festa per il ritorno di don Martino
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E’ stato davvero un bel momento, quello che ha unito tutta la comunità di Castiglione nella mattinata di domenica 1 ottobre.

Festa per il ritorno di don Martino

La celebrazione della messa alle 11.30, in occasione della festa per l’inizio dell’attività dell’oratorio, infatti, è coincisa con il ritorno di don Martino Ferraris, assente per cinque settimane per questioni di salute. Un grande applauso da parte di tutti ha accompagnato il suo saluto.

«Vi ringrazio - ha detto il don - perché in queste settimane ho percepito davvero la vostra vicinanza. Una vicinanza fatta di gesti discreti, che ho apprezzato molto. Vi ringrazio perché siete stati una comunità che ha continuato ad essere attiva, anche durante la mia assenza. E questo è un altro aspetto positivo. Ringrazio la mia famiglia e tutti coloro che mi hanno accudito, i medici e l’ospedale dove sono stato, che mi hanno curato nel migliore dei modi».

Tante le preghiere per lui

Tanti castiglionesi, e non solo, nelle scorse settimane erano stati in apprensione per il sacerdote e avevano espresso vicinanza nella preghiera, anche attraverso i social. Un sentimento ad esempio ben espresso da questo messaggio pubblicato a inizio settembre:

Vorrei unirmi alla preghiera per don Martino Ferraris, prima diacono poi, dal 2007, viceparroco presso la mia Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in Torino fino al 2012; oggi parroco di Castiglione Torinese, Castagneto Po e San Raffaele Cimena. Vorrei pregare per lui perché riesca a riprendersi al meglio per continuare ad annunciare la Parola di Dio con zelo, la sua mente illuminata, la sua capacità straordinaria di trasmettere la gioia al prossimo.

E non era stato l'unico messaggio di questo tenore. Scriveva un altro parrocchiano:

Veramente un grande parroco, che mi onoro di conoscere personalmente. Il suo atteggiamento semplice e cordiale, col quale si rivolge non solo ai fedeli ma a tutti, è a mio parere il risultato di una grande preparazione culturale e spirituale, le cui radici affondano nella cultura contadina di cui sono tuttora permeate le comunità a lui affidate. L’uomo giusto al posto giusto: preghiamo dunque insieme, fedeli e laici, perché possa tornare presto tra noi a esercitare la sua missione pastorale con la stessa capacità ed energia dimostrata in questi anni, per nulla facili, passati insieme.

Preghiere che, grazie al lavoro dei medici, sono state evidentemente accolte per la gioia di tutti. Una gioia ben espressa dall'accoglienza riservata al sacerdote la scorsa domenica.

 

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