Inchiesta

Villaggio Fiat tra luci e ombre: ecco come si vive nello storico quartiere operaio

Tra le noti dolenti segnalate dai cittadini spiccano la sosta selvaggia, l'eccesso di velocità delle auto e il semaforo guasto da un mese in corso Agnelli

Villaggio Fiat tra luci e ombre: ecco come si vive nello storico quartiere operaio
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Un polmone verde che respira nel cuore di Settimo. È questa l'immagine che tanti associano al villaggio Fiat, ultima tappa del tour de La Nuova Periferia a chilometro zero tra i quartieri e le borgate del territorio.

Villaggio Fiat, polmone verde

A rendere il rione un modello virtuoso è soprattutto la presenza di tre aree verdi nel giro di pochi metri. I parchi De Gasperi, Pertini e Berlinguer - in fase di ampliamento proprio in questi mesi - sono infatti il principale biglietto da visita di un villaggio attrattivo non solo per i residenti ma anche per chi viene da fuori.

A sentire alcuni residenti il villaggio Fiat sembra essere quasi una sorta di eden. Lo storico villaggio operaio, adesso al centro di un profondo ricambio generazionale, è avvolto da un vero e proprio incantesimo.

I punti critici: sosta selvaggia e velocità

Eppure, si sa, non è tutto oro ciò che luccica e come si suol dire la polvere sotto il tappeto anche se non si vede c'è. In questo caso, a macchiare la nomea di polmone verde sono le segnalazioni raccolte da chi, invece, mette in luce i punti di debolezza del villaggio e mostra l'altra faccia delle Fiat.

Il principale neo del quartiere è quello che riguarda la viabilità della zona, soprattutto lungo corso Agnelli e via Defendente Ferrari, al centro di diverse criticità per quanto riguarda la sicurezza stradale.

In alcuni momenti della giornata corso Agnelli e via Asti si trasformano in giungle del traffico. Auto parcheggiate in doppia fila, sistemate fuori dagli stalli con le quattro frecce o sulle strisce pedonali sono infatti scene di ordinaria “follia” per il Villaggio Fiat. Un copione che si ripete puntualmente identico ogni giorno, specie negli orari d’ingresso e uscita dalle scuole San Giuseppe, Roncalli e Nicoli.

Oltre ai residenti e ai commercianti, testimoni dell’inciviltà (e spesso anche della maleducazione) degli automobilisti sono i Nonni Vigile che prestano servizio proprio di fronte i plessi. «Abbiamo dovuto mettere un cartello di fronte l’asilo San Vincenzo per ricordare che in orario d’ingresso ed uscita questa diventa zona Ztl – affermano mostrando la catena con cui chiudono il tratto, insieme ad un cartello di divieto d’accesso –. Rischiavamo altrimenti di venire investiti da certi genitori che pretendono di arrivare con la macchina fino di fronte i cancelli della scuola. Un pericolo che corriamo anche quando ci sistemiamo a centro strada per fermare il traffico e far attraversare in sicurezza i pedoni. Il problema, insomma, è l’arroganza degli automobilisti. Ma anche il malfunzionamento di questo semaforo, fuori uso da più di un mese, certo non aiuta».

I controlli da parte della Polizia Locale, sostiene inoltre un commerciante, «Avvengono solo intorno alle 14, quando di auto in mala-sosta non ce ne sono». Ma non tutti i negozianti la pensano in questa maniera. Anzi, alcuni di loro invocano un minimo di clemenza. «La Municipale passa spesso e volentieri ed è tollerante. Se trovano una macchina in doppia fila prima di staccare la multa entrano nei negozi per capire se sia di qualche cliente».

La sicurezza stradale e la viabilità, tuttavia, rimangono un problema anche al di fuori dell’orario scolastico e degli spazi adiacenti le scuole. Sono in tanti infatti a lamentare la scarsa visibilità dalle viuzze secondarie che s’immettono su corso Agnelli. Incroci ciechi che costringono gli automobilisti a sporgersi pericolosamente oltre la linea dello stop per riuscire ad immettersi sulla strada principale, ma con il rischio di provocare incidenti.

"Più dossi"

Immancabile anche in questo quartiere, poi, la proposta di aumentare i dossi per moderare la velocità di auto e moto che, assicura qualcuno, sfrecciano addirittura «Su una ruota sola, come se via Asti fosse una pista». E neppure la “chicane” realizzata in via Defendente Ferrari, sostiene chi vive e frequenta abitualmente la zona, si è rivelata risolutiva. «Avevamo fatto una petizione per chiedere la riasfaltatura della strada e l’installazione di dossi. E’ stata realizzata invece questa gimkana che ha risolto solo in parte il problema. Qualcuno continua ad affrontare il tratto a tutta velocità per divertimento. La nostra richiesta è quindi di intensificare i controlli e aggiungere un secondo dosso. Una barriera fisica che costringa a ridurre la velocità».

Quando chiediamo ai commercianti di via Asti i punti di forza e di debolezza del villaggio, qualcuno scoppia in una fragorosa risata.
«Volete l'elenco di quello che non va?», ribatte ironicamente qualche esercente. Altri ancora si trincerano dietro un «preferisco non rispondere». Eppure, attenendoci alle dichiarazioni ufficiali le attività commerciali della zona non rilevano grandi criticità. Soprattutto se si considera il recente debutto e l'apertura del baby parking comunale e del Caf. Due servizi che, oltre a valorizzare la via, hanno portato anche maggiore movimento intorno agli esercizi commerciali.

«Funziona tutto abbastanza bene. Gli unici problemi sono la sosta in doppia o tripla fila vicino alla scuola e davanti ai locali», analizza un commerciante che chiede un maggior presidio della zona da parte delle Forze dell'Ordine. «Magari non alle 14 del pomeriggio quando non c'è nessuno, ma la mattina dalle 8 alle 9 e il pomeriggio tra le 16 e le 17», precisa.

«Non dico che ci sentiamo abbandonati perché secondo me la sindaca Piastra si muove bene – prosegue -, ma il Comune uno o due volte l'anno potrebbe fare qualcosa che riunisca le persone e le famiglie perché abbiamo un polmone non indifferente di abitanti. Una volta questo era un villaggio operaio in cui c'erano tutti anziani, ma adesso ci sono giovani, figli e nipoti. Siamo in un ambiente sano, pulito che ospita new entry ed è a loro a cui bisogna pensare».

Queste alcune delle migliorie che suggeriscono le voci di via Asti, un'asse in ripresa rispetto al passato quando si faceva la conta dei negozi vuoti. «Questa è diventata una grande via commerciale. L'unico problema è la velocità a cui sfrecciano le auto e soprattutto le motociclette. Sembra di essere a Monza», argomenta una coppia di negozianti che pone l'accento sulla sicurezza della via. Specialmente se si considera la vicinanza delle scuole e il frequente passaggio di famiglie e bambini. Un problema da annotare nel taccuino della futura Amministrazione che anche per quanto riguarda via Asti – come vale per altri punti - dovrà fare i conti con la richiesta di qualche dosso in più.

E poi, se nel blocchetto degli appunti c'è spazio, qualcuna chiede una puntuale disinfestazione dell'area. «Davanti al mio negozio, nel periodo estivo, è pieno di scarafaggi e infatti uso un sacco di veleno per evitare che entrino all'interno – denuncia un esercente -. Il problema riguarda tutta Settimo e forse la sindaca non interviene per risolverlo perché non li ha in casa. Va fatta assolutamente una disinfestazione per tempo. Inoltre i padroni fanno fare la pipì ai cani davanti ai negozi. Qualche sera fa ho sgridato una mia cliente. Probabilmente l'ho persa, ma non importa».

Il problema delle ecoisole

«Ci sono cani sciolti ovunque e non tutti raccolgono le deiezioni dei propri animali. Questo avviene sia all'interno dei cortili ma pure all'esterno», lamenta poi una residente che, a proposito di decoro urbano, denuncia la condizione delle isole ecologiche. Nonostante siano chiuse, in diversi punti del quartiere fuori le ecoisole vengono depositati sacchi e rifiuti di ogni genere.

Un'istantanea non proprio coerente con l'immagine idilliaca del quartiere. «Le chiavi delle isole ecologiche dovremmo averle solo noi residenti, eppure entra chiunque, compresa gente che si mette a rovistare nei bidoni», commenta una ragazza. Ed è proprio una maggiore attenzione al decoro urbano e alla sicurezza stradale del villaggio che i residenti chiedono alla futura Amministrazione.

 

 

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