Urbanistica

San Mauro e il nuovo piano regolatore: "La città che lasceremo ai nostri figli"

"Presteremo particolare attenzione alla porzione di territorio, pizzicata tra la collina ed il fiume"

San Mauro e il nuovo piano regolatore: "La città che lasceremo ai nostri figli"
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Si è svolto a Sant'Anna lo scorso 6 marzo il primo incontro con la cittadinanza. Il prossimo sarà mercoledì 13.

Pochi cittadini presenti

Parte in salita il confronto coi cittadini sul nuovo Piano regolatore. Guardando di sfuggita la platea del primo incontro partecipato sulla nuova variante generale dello strumento urbanistico, svoltosi lo scorso 6 marzo nella sede dell’Unitre, i sanmauresi presenti sembravano numerosi. In realtà, una volta scremata la platea dai consiglieri comunali (di maggioranza e di minoranza), dei militanti politici, dei professionisti edili, degli addetti ai lavori e dei familiari dei consiglieri, soltanto una decina di partecipanti erano persone comuni o facenti parte di associazioni locali.

Trattandosi di un momento rivolto specificatamente ai cittadini, uno dei cinque previsti dall’amministrazione comunale per raccogliere le loro proposte rispetto allo sviluppo della città, la partecipazione non è stata dunque così numerosa, ma ha comunque soddisfatto le aspettative della squadra di governo. «Ci sembrava necessario condividere questo tema coi cittadini» ha affermato la sindaca Giulia Guazzora, di casa nel quartiere Sant’Anna, introducendo l’incontro. «Parlare di Piano regolatore significa parlare di una visione di Città, di spazi pubblici in primo luogo, ed in secondo di spazi privati».

Le parole dell’amministrazione comunale

Ad aprire la discussione, dopo i saluti istituzionali, l’assessore all’Urbanistica Emanuele Durante e quello ai Lavori pubblici Luca Rastelli, che hanno tratteggiato il percorso ed i principi su cui si fonderà il Prg. «Il percorso sarà impegnativo – hanno affermato – perché approvare un Piano regolatore, cioè un piano strutturale, è molto più complesso di una variante semplice. Si tratta di un piano che deve restare valido negli anni, quindi oggi siamo qui per pensare alla San Mauro che lasceremo ai nostri figli e nipoti, prestando particolare attenzione a questa porzione di territorio, pizzicata tra la collina ed il fiume. L’idea sarebbe quindi di preservare questa zona il più possibile, e di limitare al minimo gli interventi di nuove costruzioni perché sono ben poche le zone che lasciano questa opportunità».

In estrema sintesi, ha riassunto Rastelli, «La parte alta della collina e le zone a vincolo sul fiume non possono essere toccate. Seguiremo in maniera ferrea le prescrizione dei vincoli regionali».

Per capire più precisamente quale sia l’idea di sviluppo che l’amministrazione ha in mente per il quartiere Sant’Anna, tuttavia, occorrerà attendere qualche altro mese. «Tra maggio e giugno presenteremo le nostre proposte – ha risposto l’assessore Durante a precisa domanda dei giornalisti –. Abbiamo delle idee, ma faremo sintesi anche con quelle dei cittadini».

Solo la sindaca ha dato qualche spunto aggiuntivo, parlando di vocazione turistica, di valorizzazione della storicità del quartiere, di «Spazi come il Castelletto» e bellezze paesaggistiche quali «sentieri collinari e tratti ciclabili che collegano alla collina e a Superga». Oltre alla riqualificazione di edifici comunali «Come la sede della neuropsichiatria, che stiamo valutando di liberare per rendere fruibile ad associazioni e parrocchia».

Le considerazioni dei cittadini

Più che a lanciare delle idee, invece, una parte dei cittadini presenti era maggiormente interessata a capire se, con un nuovo Prg, terreni e spazi di proprietà potessero essere edificati o modificati. Mentre altri, in aperta contrapposizione, hanno lanciato un monito chiaro: basta all’edificazione selvaggia da cui San Mauro è stata interessata.

«Non è solo la collina ad essere fragile. Anche la zona bassa è delicata. Pensiamo al prato di via Musinet, recentemente chiuso e cementificato da privati che l’hanno trasformato in parcheggio. Ma quello era uno sfogo per l’acqua piovana e in discesa dalla collina, che senza drenaggio rischiano di allagare altre zone. Proprio lì, solo con le recenti piogge, si sono allagate alcune cantine» ha messo in guardia un residente.

«Anche via Croce è una zona altamente a rischio idrogeologico. Basta fare una passeggiata in quella zona per rendersi conto» ha fatto eco un altro abitante.

Il commento delle minoranze

A tirare le somme, a fine appuntamento, è stato poi il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Daniele Cerrato. «E’ stata solo il primo di un ciclo di appuntamenti, difficile fare una valutazione. Certo, è emerso poco sulle intenzioni dell’amministrazione, ma magari si calibreranno meglio e sbottoneranno di più durante i prossimi» ha commentato a caldo.

«Non è stata presentata nessuna proposta» è stato invece più tranchant Marco Bongiovanni, Movimento 5 Stelle. «Si vede inoltre che Durante non è del mestiere, infatti sulla perequazione è dovuto intervenire Rastelli per evitare errori» ha concluso.

Il prossimo incontro

Il prossimo incontro partecipato sarà mercoledì 13 marzo alle ore 18 presso Rsa Mezzaluna, in via Mezzaluna 55. Focus della serata, come richiama la location, la zona di XXV Aprile e Sambuy.

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