Installazione

Gli “Occhiali di Cavour” sono arrivati a Settimo Torinese

L’opera itinerante sosta per un mese davanti alla biblioteca Archimede

Gli “Occhiali di Cavour” sono arrivati a Settimo Torinese
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Dallo scorso sabato 7 giugno piazza Campidoglio a Settimo ospita un’installazione speciale: sono gli “Occhiali di Cavour”, un’opera artistica e simbolica nata dalla collaborazione tra l’associazione La Collina di Napoleone di San Sebastiano Po, la Fondazione Cavour e il Comune di Settimo Torinese.

Gli “Occhiali di Cavour” sono arrivati a Settimo Torinese

Realizzati dall’artista Claudio Bertolo, gli occhiali sono stati presentati ufficialmente durante un momento pubblico condotto da Emanuel Bava, alla presenza del presidente dell’associazione Riccardo Birolo, del direttore della Fondazione Marco Fasano, di Beppe Rosso, Gianni Galla e dei rappresentanti istituzionali, tra cui la sindaca Elena Piastra e il sindaco di San Sebastiano Po Beppe Bava.

L’installazione resterà visibile in città per circa un mese, ai piedi della biblioteca Archimede. Da dentro la grande struttura si potrà osservare l’edificio in modo inedito, “attraverso le lenti della storia”. L’opera farà poi tappa in altri luoghi del Piemonte, per concludere il suo viaggio sul Bricco Dolce, punto panoramico nel territorio sciolzese, da cui – secondo un’antica tradizione – Cavour avrebbe tracciato il percorso del canale che porta il suo nome.

«Ci è sembrato giusto ed interessante poter ospitare questa copia degli occhiali – ha spiegato l’assessore Alessandro Raso –. Come città, abbiamo scelto di metterli davanti alla nostra biblioteca perché riteniamo che questo sia un altro modo di fare cultura». «Un’operazione che tiene insieme pezzi di storia diversa – ha aggiunto la sindaca Piastra – e consente anche la valorizzazione di un territorio vasto».

L’iniziativa rientra in un progetto più ampio di valorizzazione culturale e paesaggistica, con l’obiettivo di rilanciare la collina storica di San Sebastiano Po, già legata alla figura di Napoleone Bonaparte, che vi avrebbe soggiornato durante le sue campagne italiane.

Una cornice perfetta per raccontare il Piemonte con occhi nuovi.