A Settimo schiamazzi e risse notturne: "Così non si dorme più"
Le zone più colpite? Via Italia, via San Rocco, via Petrarca. Le segnalazioni parlano di urla, parolacce, bottiglie rotte

«Sta diventando sempre più complicato dormire la notte. Non se ne può davvero più. È ora di trovare una soluzione». È solo uno dei tanti commenti che, negli ultimi giorni, stanno popolando i social e le pagine dedicate a Settimo Torinese.
A Settimo schiamazzi e risse notturne
Il caldo e le zanzare non c’entrano: a disturbare il sonno dei cittadini sono gli schiamazzi notturni di gruppi di giovani che, con la scuola finita, trascorrono le serate in strada, spesso fino a tarda notte.
Le zone più colpite? Via Italia, via San Rocco, via Petrarca. Le segnalazioni parlano di urla, parolacce, bottiglie rotte e, in casi isolati, anche risse e consumo di alcolici. «In via Italia la situazione è invivibile. Questi ragazzini sono pericolosi. Si lanciano bottiglie in vetro, a volte si picchiano fra loro. E se provi a dirgli qualcosa, rischi ritorsioni», racconta un residente nel gruppo Facebook “Sei di Settimo se”.
Un altro episodio, avvenuto qualche notte fa davanti alla sede Unicredit, ha visto due “bande” affrontarsi tra grida, spintoni e pianti di alcune ragazzine presenti. Non mancano, purtroppo, nemmeno i casi di ragazzi e ragazze ubriachi, in piena notte.
In via Petrarca, i residenti puntano il dito contro il “minimarket”, descritto come punto di ritrovo per persone che spesso bevono e lasciano rifiuti in strada. Anche in via San Rocco la musica non cambia: «Un continuo stazionare di persone ubriache – scrivono – e se provi a lamentarti, rischi danni all’auto o alla casa».
Il nodo, oltre al rumore e al degrado, è anche quello dell’orario: i fatti segnalati avvengono dopo la mezzanotte, quando – sottolineano molti cittadini – i minorenni dovrebbero essere a casa. Ma così non sembra essere.
Le richieste dei residenti sono chiare: più controlli. Le Forze dell’Ordine, fanno sapere fonti locali, intensificheranno la presenza nelle ore notturne già a partire da questa settimana. Resta però il nodo dell’educazione e della responsabilità: da parte dei ragazzi, ma anche delle famiglie.