Contro la tangenziale est torna a farsi sentire anche il "Coordinamento Notang"
Tante le perplessità espresse dal Comitato sul progetto
Contro la tangenziale est torna a farsi sentire anche il "Coordinamento Notang"
Notang est
La possibile realizzazione della tangenziale est riaccende la polemica politica sul nostro territorio. Il dibattito è aperto.
Il Coordinamento
Torna a rialzare la voce anche il Coordinamento del Comitato Notang est, che negli anni ha sempre cercato di far valere le sue ragioni contro la realizzazione di quet'opera.
Ora, in una nota esprime e ribadisce tutte le sue perplessità sull’opera:
«Se la tangenziale di Torino chiudesse il suo anello congiungendo Cambiano e San Raffaele, sarebbe più ampia di quella di Parigi. E non offrirebbe sbocchi diretti sulla città, ci toccherebbe lo stesso attraversare la collina per raggiungere la zona est di Torino. Ci spiace sentire riparlare di "progetto prevalentemente in galleria", di tutela del paesaggio. Chi ha letto con attenzione l'ultimo studio di fattibilità redatto da Cap si è già reso conto anni fa che buona parte del percorso è previsto a cielo aperto. Costruire in galleria costa troppo. Asfalto, rumore e inquinamento garantiti, in cambio di un'opera la cui utilità per i Comuni attraversati è ancora da dimostrare».
L'appello agli Amministratori comunali
Puntualizza ancora il Comitato Notang est:
«Investire denaro pubblico per dare in gestione a privati strade e autostrade si è rivelata una scelta fallimentare. Regione Piemonte, Città Metropolitana, amministratori comunali: questa volta non prometteteci che vigilerete. Esiste già un divieto di transito ai mezzi pesanti sulla strada della Rezza, fatelo rispettare. Chiedete piuttosto che si investa sulla manutenzione e la sicurezza di strade e autostrade esistenti. Costruite piste ciclabili che servano davvero per spostarsi da un Comune all'altro. Chiediamo che si crei un trasporto pubblico efficiente per collegare tra loro i Comuni della collina, e per collegarli con Torino».
Il progetto della tangenziale est è tornato in primo piano perché potrebbe essere finanziato coi fondi del Recovery Found.
Il 5 novembre 2020, infatti, la Giunta regionale ha inviato al Governo un elenco di 115 opere da finanziare, per il valore complessivo di 3.140.960.000 euro. Il Piemonte mira a una parte dei 209 miliardi di Recovery Found, che spettano all’Italia.