A San Mauro

Al San Giuseppe la prima Camera degli abbracci

L'iniziativa alla Rsa è stata presentata lo scorso 4 sicembre

Al San Giuseppe la prima Camera degli abbracci
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Al San Giuseppe la prima Camera degli abbracci

Al San Giuseppe

Dopo mesi di solitudine, gli ospiti della Rsa San Giuseppe, di San Mauro, gestita dalla Cooperativa sociale Il Margine, potranno riabbracciare in tutta sicurezza i propri cari grazie alla «Camera degli abbracci». Una struttura gonfiabile interamente lavabile e disinfettabile, collocata nella cappella interna, inaugurata venerdì 4 dicembre alla presenza del vicesindaco Raffaele Quitadamo.

L'iniziativa

«Ci è sembrata un’idea davvero rivoluzionaria, in particolare in questi mesi di distanziamento forzato - spiega Nicoletta Fratta, presidente della cooperativa -. Un investimento che Il Margine ha deciso di sostenere nella prospettiva di offrire un servizio in più agli ospiti della struttura. La Camera degli abbracci ha un importantissimo valore terapeutico perché riporta nelle mani delle famiglie quella funzione consolatoria e di vicinanza che gli operatori della struttura hanno cercato di trasmettere agli ospiti in questo lungo periodo d’isolamento. E’ importante per i nostri ospiti, ma anche per le loro famiglie, toccarsi e scambiarsi affettuosità e il fatto che sia arrivata proprio in prossimità del Natale la rende davvero unica».
Dopo la prima ondata infettiva della primavera scorsa, la struttura era diventata Covid-free ma da settembre, con la ripresa dei contagi, tutto si è nuovamente bloccato, comprese le visite dei parenti. «Prima della pandemia avevamo un orario di visita elastico, dalle 9 alle 20, e i famigliari potevano andare a trovare i loro parenti tutte le volte che volevano. Con il Covid tutto è cambiato - racconta Chiara Ballesio, direttrice della struttura sanmaurese -. Da quel momento abbiamo gestito l’emergenza seguendo tutte le norme e i protocolli definiti dagli organi competenti. Noi che quotidianamente siamo vicini agli ospiti e alle loro famiglie, conosciamo quanto sia grande la loro sofferenza. Con la Camera degli abbracci abbiamo voluto fare un regalo di Natale a tutte queste persone. Un regalo che abbiamo tenuto nascosto fino all’ultimo per non creare delle false aspettative. Prima volevamo essere sicuri che funzionasse. Proprio questa mattina parlavo al telefono con un famigliare disperato che mi implorava di fargli vedere il suo genitore. Nei prossimi giorni invieremo un comunicato a tutte le famiglie organizzando gli appuntamenti».
Una novità accolta con favore dall’amministrazione comunale sanmaurese. «Vogliamo ringraziare la Cooperativa Il Margine per aver avuto una grande sensibilità e per aver reso possibile ai nostri e ai loro ospiti, rivedere i loro cari - ha dichiarato il vicesindaco con deleghe alle Politiche sociali, Quitadamo -. Mai come oggi abbiamo scoperto tutti cosa sia l’isolamento sociale e la solitudine. Se consideriamo poi i nostri anziani, la solitudine li rende ancora più fragili e insicuri. Mi auguro che altre Rsa del nostro territorio possano prendere esempio da questa iniziativa».
La Camera degli abbracci è stata preferita ai test rapidi proprio per la sua sicurezza. «Il test rapido non è sicuro al 100 per cento rispetto la possibilità di trasmettere il contagio, soprattutto in una Rsa, dove le persone hanno un’età media che coincide con l’età più a rischio di questo virus - spiega la presidentessa della cooperativa -. I test rapidi li stiamo utilizzando in altre strutture dove vivono persone meno a rischio».
Una situazione di disagio che gli ospiti della struttura vivono con molta dignità. «All’inizio è stato difficile spiegargli che, per un lungo periodo, non avrebbero più potuto vedere i propri famigliari, ma poi hanno capito. Devo dire che questa è una generazione di persone splendide. E’ una generazione forte che in passato ha affrontato tante privazioni e difficoltà», sottolinea, con un filo di emozione, la direttrice Chiara Ballesio.

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