Massimo Del Vago lascia il Consiglio comunale
Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle a Settimo ha rassegnato le dimissioni
C’è un tempo per tutto. Per seminare, raccogliere e, anche, per rinunciare e ritirarsi dalla scena. Deve aver pensato proprio questo Massimo Del Vago, imprenditore e da ormai più di sei anni uno dei principali volti del Movimento 5 Stelle di Settimo, tanto da vederlo candidato sindaco per ben due volte. L’annuncio l’ha fatto lui stesso nel corso delle ultime ore, anticipando le dimissioni dal ruolo di Consigliere comunale che protocollerà oggi, martedì 17 novembre, intorno alle 11. Una decisione che Del Vago maturava già da mesi e che prima o poi sarebbe stata ufficializzata. Lo conferma lui stesso. «E’ da mesi che penso a compiere questo passo “importante”: se ho tardato è solo perché ho scelto di lavorare ancora con i consiglieri del nostro gruppo consiliare al servizio della città». Ma ora, evidentemente, è giunto il motivo di dire basta e fermarsi qui. Alla base della scelta di Del Vago c’è un documento, che lui stesso ha scritto, e che ha deciso di intitolare «Democrazia senza partiti», in onore anche del pensiero dello storico imprenditore Adriano Olivetti. Un testo appassionato con il quale Del Vago disegna una sorta di «riforma» degli organi di governo, locali, regionali e nazionali. «Credo molto in questo mio progetto e credo che sia arrivato il momento di perseguire su questa strada, portando avanti quello in cui credo». Ed è proprio «in polemica» con il modo attuale di fare politica che il capogruppo 5 Stelle ha scelto di abbandonare. «Nell’interesse della collettività la politica deve essere in grado e capace di fare un passo indietro. Chi governa deve dare il buon esempio ai cittadini, le decisioni devono essere assunte in modo congiunto per il bene della popolazione, non nel solo e mero interesse della bandiera di questo o quell’altro partito». «Invece - aggiunge - le logiche di parte raccontano tutt’altro. Sembra di stare in guerra invece che schierati dalla stessa parte per sostenere i cittadini. Se un sindaco, qualunque esso sia e a prescindere dalla sua appartenenza politica fa qualcosa di buono per la città io non posso far altro che applaudire. Non capisco perché invece si debba sperare nell’errore per poter rinfacciare qualcosa all’avversario. E’ questo che non mi piace più di questo modo di fare politica e se mi è consentito, lascio».
Ma quello di Del Vago non vuole essere un «addio» vero e proprio. «Io, anche quando sono stato eletto nel parlamentino, sono sempre stato prima di tutto un cittadino che vuole bene alla sua città. Per questo continuerò a impegnarmi e a collaborare, qualora ce ne fosse bisogno, per il nostro territorio. Ma mi piacerebbe provare a seminare qualcosa anche al di fuori della nostra comunità: per questo ho deciso di provare a portare la mia proposta a più alti livelli». All’interno della quale si parla di rappresentanza e di come dovrebbe essere organizzato il governo, di qualunque livello si tratti. «Al centro non ci sono più le segreterie di partito, ma i sindaci votati dai cittadini, le persone e le loro qualità, la meritocrazia e il desiderio di provare insieme a costruire nel nostro bellissimo paese il futuro per le prossime generazioni - spiega Del Vago -. L’attuale contesto storico è molto difficile per tutti, ma oggi più che mai occorre riflettere sul vero significato che la politica dovrebbe avere. Forse per molti sarà un’utopia, altri non la condivideranno e sicuramente non verrà considerata da nessuno, ma poiché nella vita non si deve vivere di rimpianti proverò comunque a perseguirla».
Lui che per moltissimi anni è stato volontario non ha dubbi, «So bene che cosa significhi sacrificarsi per gli altri senza chiedere nulla in cambio, per puro spirito di servizio». E, in qualche modo, quel suo essere vigile del fuoco volontario il capogruppo l’ha portato anche nel parlamentino settimese. Con il suo stile sempre consono e rispettoso, anche quando non ha mancato di «cantarle» di santa ragione a questa o alla precedente Amministrazione. Quando c’è stato da provare a portare la pace e a «spegnere gli incendi» della polemica e della bagarre politica, Del Vago è sempre stato il primo a scendere in campo e a fare la sua parte.
Il bilancio dei sei anni
«Sono anni che mi hanno impegnato molto ma che ho vissuto veramente molto bene. Sono contentissimo di aver potuto fare questa esperienza e di provare a dare il mio contributo per migliorare le cose in questa città. Ritengo di essere sempre stato coerente in tutto e con tutti. Sono orgoglioso di non aver mai fatto promesse a nessuno, di non aver mai illuso alcun cittadino che si rivolgeva a me o al nostro gruppo consiliare. Anzi, forse li abbiamo persino disillusi quando è capitato di dover dire “No, questa cosa proprio non è possibile realizzarla”, spiegando chiaramente il perché».
Ed è proprio la riflessione sul bilancio di questi sei anni vissuti tra gli scranni dell’opposizione ad aver convinto Del Vago a lasciare. «Sì - conferma -, è proprio pensare al bilancio positivo che ha fatto maturare in me l’idea che oggi i partiti siano più di ostacolo che di aiuto ai cittadini».
«Vedete - sottolinea - provo un profondo dispiacere nel sapere di poter essere giudicato per la mia appartenenza politica. E’ questo a essere sbagliato. Ogni amministratore dovrebbe essere giudicato e valutato unicamente per quello che ha fatto, non per quanto hanno detto o fatto gli altri dello stesso partito. E’ questo modo di fare politica che non mi piace più». «Ma la mia non vuole essere una polemica locale, anzi. Voglio bene alla sindaca, alla presidente del Consiglio, alla Giunta e a tutti i colleghi consiglieri con i quali abbiamo saputo lavorare insieme, nonostante qualche naturale attrito di posizionamento».
I ringraziamenti e gli auguri
«Il mio ringraziamento non può non andare in primo luogo ai cittadini che votandomi mi hanno permesso di vivere questa esperienza. Mi scuso con loro se lascio prima, ma voglio essere coerente con quello che penso. All’attuale Amministrazione e, soprattutto, ai ragazzi del gruppo consiliare che ringrazio per tutto il lavoro che abbiamo svolto insieme in questi lunghi anni. Ma ora è arrivato il momento di dire basta». E gli auguri? «A tutti di poter lavorare insieme e serenamente: i cittadini ne hanno davvero bisogno». Con quello spirito di coerenza e mai di polemica, che ha sempre contraddistinto Del Vago. Non è ancora noto, al momento, chi potrebbe subentrargli nella sala Ossola, viste possibili rinunce tra i militanti.