Riflessione

“Gaza, un mese di (fragile) pace”: riscontro positivo per il confronto promosso dal Pd settimese

Sala piena per l'incontro dedicato alla situazione mediorientale: esperti e rappresentanti istituzionali hanno discusso dei negoziati ONU e della crisi umanitaria

“Gaza, un mese di (fragile) pace”: riscontro positivo per il confronto promosso dal Pd settimese

Un incontro partecipato, intenso e ritenuto “necessario”: così il Partito democratico di Settimo Torinese ha definito la serata organizzata ieri in Sala consiliare, dedicata alla situazione nella Striscia di Gaza a un mese dall’inizio del cessate il fuoco.

“Gaza, un mese di (fragile) pace”

L’iniziativa, dal titolo “Gaza, un mese di (fragile) pace”, ha registrato la presenza di numerosi cittadini e rappresentanti del territorio, confermando la sensibilità della comunità settimese sul tema della pace e dei diritti umani.

Al tavolo dei relatori sono intervenuti Arturo Scotto, deputato del Partito Democratico; la senatrice del Movimento 5 Stelle Elisa Pirro; Maria Elena D’Elia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla; Abderrahmane Amajou, presidente di ActionAid Italia; ed Erica Bevilacqua, co-portavoce di Europa Verde Torino. A moderare il dibattito è stato il giornalista Matteo Cantamessa.

La serata si è svolta a poche ore dall’approvazione alle Nazioni Unite del piano di pace, un passaggio accolto con speranza ma anche con consapevolezza delle criticità ancora presenti. Proprio la parola “fragilità” è tornata più volte nel dialogo tra gli ospiti: se il cessate il fuoco rappresenta un passo indispensabile, permangono numerose incognite sulle modalità di attuazione dell’accordo, sulla ricostruzione e sulle condizioni di vita della popolazione civile palestinese.

Dal confronto è emersa la necessità di mantenere alta l’attenzione della comunità internazionale e, nel proprio piccolo, anche delle realtà locali. Il PD settimese ha infatti ricordato che la politica – a ogni livello – può contribuire a sostenere percorsi di pace, promuovere informazione, sensibilizzare e non lasciare che il tema scivoli lontano dal dibattito pubblico.

“Non bisogna abbassare la guardia – hanno ribadito gli organizzatori –. Continuare a parlare di Gaza e Cisgiordania è un modo per difendere i diritti umani e costruire, passo dopo passo, un futuro diverso per il popolo palestinese”.