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Settimo Torinese, anziani legati, sedati e maltrattati: la Procura indaga su 24, tra medici e infermieri

Si parla di uso improprio di contenzioni e sedazioni sistematiche; il Gip deciderà sulle misure interdittive dopo gli interrogatori di dicembre

Settimo Torinese, anziani legati, sedati e maltrattati: la Procura indaga su 24, tra medici e infermieri

È un «vaso di Pandora» quello che si sta scoperchiando nell’ospedale di Settimo Torinese, sempre più al centro delle inchieste giudiziarie, incentrate soprattutto sui presunti maltrattamenti che sarebbero stati commessi nel reparto di lungodegenza.

Settimo Torinese, la Procura indaga su 24 tra medici e infermieri

Sono 24 le persone, tra infermieri e «oss», ovvero gli operatori socio-sanitari, colpiti da avviso di garanzia con richiesta di sospensione dal servizio e convocazione per l’interrogatorio davanti al giudice per l’indagine preliminare, previsto per dicembre.

Di queste, la maggior parte risiede fra Torino, Settimo, San Mauro, Grugliasco, Chivasso, Borgaro, Rivoli, Leini e Pavone Canavese: 18 di loro erano professionalmente legate alla «Cm Service Srl» di Cascinette di Ivrea, ovvero la società che gestiva l’appalto dei servizi socio-assistenziali nel periodo di osservazione degli inquirenti, ovvero tra marzo e aprile 2024.

Come racconta Claudio Martinelli sulle pagine del nostro settimanale La Nuova Periferia, le accuse nei loro riguardi sono particolarmente gravi. Si passa dall’uso di presidi contenitivi – come fasce, cinture addominali, polsiere – per quasi 24 ore al giorno e con modalità del tutto contrarie ai dettami delle linee guida regionali. L’obiettivo, così come sostiene chi sta indagando, sarebbe stato quello di bloccare in maniera sistematica il paziente, in modo tale che lo stesso non avesse opportunità di suonare il campanello e «disturbare» il personale.

Ma c’è di più. Ovvero le sedazioni altrettanto sistematiche nelle ore notturne. Una scelta che sarebbe stata fatta – sempre stante le tesi degli inquirenti – per permettere a infermieri e oss di facilitare il riposo dei lavoratori nelle ore notturne. E questo nonostante il loro lavoro prevedesse i turni notturni allo stesso modo di quelli diurni. Con le stesse mansioni e responsabilità. E non finisce qui. Perché sarebbe emerso come diversi pazienti sarebbero stati lasciati abbandonati a loro stessi, con i cambi dei pannolini che sarebbero avvenuti a distanza di 2-3 giorni. E anche in questo caso, senza rispettare le normative vigenti regionali.

Per gli inquirenti c’è anche un’altra ipotesi, attualmente in fase di verifica: sedazioni e azioni contenitive sarebbero state messe in atto per «mascherare» l’assenza del personale, presente solamente a livello virtuale: ovvero solo sui registri, forse con bollature effettuate da altre persone.

Di casi ne sarebbero emersi tantissimi: ampio servizio e approfondimenti su La Nuova Periferia di Settimo di questa settimana