Il caso

“Intitoliamo una piazza a Sergio Ramelli”: la proposta non passa e per protesta spuntano dei finti cartelli

La bocciatura della mozione presentata da Fratelli d’Italia ha suscitato l’azione simbolica di Casa Pound

“Intitoliamo una piazza a Sergio Ramelli”: la proposta non passa e per protesta spuntano dei finti cartelli

Un gesto dimostrativo, rivendicato dal circolo di estrema destra Asso di Bastoni di Torino, in risposta alla bocciatura della mozione di Fratelli d’Italia che chiedeva al comune di Settimo Torinese di dedicare un luogo cittadino alla memoria del giovane militante ucciso nel 1975. Il Consiglio comunale aveva respinto la proposta dopo un confronto dai toni accesi: per la maggioranza, la mozione era “inammissibile” sul piano tecnico e “rischiosa” sul piano simbolico.

“Intitoliamo una piazza a Sergio Ramelli”

È stata respinta la proposta presentata da Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Settimo Torinese per intitolare un luogo cittadino a Sergio Ramelli, il giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano. La mozione, illustrata dal capogruppo Enzo Maiolino e sostenuta dal consigliere Francesco D’Ambrosio, chiedeva un gesto simbolico “di pacificazione” e di condanna di ogni forma di violenza politica. La maggioranza, però, ha respinto la proposta.

La capogruppo del Pd, Elena Ruzza, ha motivato il diniego con ragioni tecniche, ricordando che le intitolazioni rientrano nelle competenze della commissione toponomastica, ma ha anche sottolineato come iniziative di questo tipo possano “fomentare sentimenti nostalgici” contrari alla vocazione antifascista della Costituzione. Il confronto in aula si è acceso, con Fratelli d’Italia che ha accusato la maggioranza di un atteggiamento “ideologico” e poco rispettoso delle vittime degli anni di piombo. La seduta si è chiusa con toni alti e l’applauso provocatori di D’Ambrosio.

Tutti i dettagli e il resoconto completo del confronto in Consiglio comunale sono pubblicati sul settimanale La Nuova Periferia di Settimo, nell’articolo firmato da Desirèe Di Monte.

L’atto dimostrativo della destra torinese

A distanza da qualche giorno dal dibattito in consiglio, è arrivato un gesto dimostrativo, rivendicato sui social dal circolo di estrema destra Asso di Bastoni di Torino a cui afferiscono i militanti di Casa Pund. In due aree centrali di Settimo (la piazza del municipio e quella della biblioteca) sono comparsi cartelli con la scritta “Piazza Sergio Ramelli”.

Un’azione definita “simbolica” dagli stessi autori, che hanno pubblicato foto e un comunicato sui social per spiegare il gesto. “Abbiamo voluto ricordare un ragazzo ucciso barbaramente solo per le sue idee – scrive il circolo Asso di Bastoni – contro il silenzio e l’ipocrisia di chi ancora oggi rifiuta di riconoscere la sua memoria”. E ancora:

Non crediamo, in alcun modo, alle storielle raccontate nella sala comunale, dove si invocano altre vittime solo per giustificare il voto contrario a “una via per Sergio”. La memoria di Sergio Ramelli viene negata non in quanto vittima innocente, ma solo perché fu ucciso da militanti antifascisti. È evidente che, per questa amministrazione fintamente “democratica”, esistono vittime di serie A e vittime di serie B, a seconda della provenienza politica dei loro carnefici. Si disonora la memoria pur di non dispiacere ai propri estremisti di riferimento.

Il gruppo, già protagonista di iniziative analoghe in altre città piemontesi, ha rivendicato l’affissione dei cartelli come forma di protesta “pacifica ma visibile”, criticando la decisione del Consiglio comunale di Settimo.