Prosegue con successo il laboratorio realizzato da Mariella Fabbris, «Noi ci siamo», in collaborazione con il centro Famiglie. Un progetto nato in piena pandemia per mescolare mondi diversi e raccontare semplicemente storie di vita a partire da quelle di tutte le persone che partecipano ad un laboratorio teatrale che si sta consolidando anno dopo anno.
L’ultimo atto di «Diamoci tempo»
Dopo gli spettacoli al Garybaldi, il gruppo guidato dalla nota attrice settimese la scorsa settimana si è esibito in via Regio Parco, all’esterno della sede del centro Famiglie, portando in scena «Diamoci tempo», il biglietto per il volo che ha messo insieme tutti. Dagli attori al pubblico. «Ci ha insegnato che l’attesa, in questo tempo così caotico, deve essere assaporata, compresa, condivisa – ha raccontato Fabbris -. Se vogliamo cambiare il mondo , o almeno cercare di rendere dignitosa la vita delle persone, almeno intorno a noi, dobbiamo tutti fare la nostra parte e scegliere da che parte stare, con coraggio». Questo il fil-rouge di uno spettacolo che ha ragionato sul ruolo, ma soprattutto sul valore, del tempo inteso come risorsa imprescindibile che scandisce le nostre vite.
Un lavoro che si è concluso con un vero e proprio inno alla pace racchiuso non solo nella bandiera arcobaleno che campeggiava alle spalle degli attori ma anche in quella della Palestina. mostrata al pubblico al termine dello spettacolo.
Fabbris già a lavoro per il nuovo anno del laboratorio
E adesso, neanche il tempo di assaporare l’atto finale dello spettacolo «Diamoci tempo», che Fabbris è già a lavoro per il nuovo anno del laboratorio. Si riparte con il primo incontro il 27 ottobre e si farà teatro – sempre al centro famiglie – ogni lunedì dalle 20 alle 21.30. Un laboratorio che, in questi anni, è stato in grado di avvicinare sempre più persone. E per questo l’attrice settimese non nasconde l’esigenza di dover trovare anche dei luoghi adeguati sul territorio. «Iniziamo al centro famiglia, ma avremo bisogno di spazio. Si aggiungeranno almeno sei persone in più e raggiungiamo le 30 presenze costanti – sottolinea Fabbris -. Sarebbe importante, magari, poter avere un calendario di utilizzo del teatro Garybaldi che non sia solo un giorno affrettato di prove prima dello spettacolo ma che ci permetta di poter lavorare al meglio e con più pubblico. Mi piacerebbe organizzare incontri con esperti di discipline diverse e magari proporre due o tre repliche che abbiano come obiettivo l’intercultura e il confronto generazionale. Con “Noi ci siamo” vogliamo rilanciare le potenzialità di ognuno, perché si cresce, si fa e così maturano i nostri sogni».