l'intervista

Volpatto si «prende» Sat. E para le polemiche…

Dopo un anno lontano dalla scena politica, parla il nuovo amministratore della società partecipata del Comune

Volpatto si «prende» Sat. E para le polemiche…

Daniele Volpatto, da ex assessore, da pochi giorni è stato nominato amministratore unico di Sat, una delle partecipate anche del Comune di Settimo. Intanto, bentornato. «Grazie, grazie mille», risponde lui.

Volpatto si «prende» Sat. E para le polemiche…

Com’è stato il ritorno sulla scena amministrativa?

«Come capita in questi casi, nei primi giorni cerchi di conoscere il personale e di capire dove sei atterrato. È una veste diversa e voglio prendermi il giusto tempo. Sono stato scelto per le mie competenze e voglio provare a portare in questa nuova “avventura” anche la mia esperienza lavorativa».

Che società ha ereditato e quale è la programmazione che ha in mente?

«Io non sono abituato a dire cosa si deve fare. Quello che mi sento di dire subito è che la è società sana, fatta di persone capaci. Quindi, si parte da una buonissima base e ora bisogna capire quali saranno i percorsi. Ci sono diversi servizi erogati e la società ha dimostrato di reggere lo stress, specialmente per quanto riguarda la progettazione del Pnrr. Bisogna consolidare quello che c’è e mantenere il giusto equilibrio tra risorse, lavoro e qualità dei servizi erogati».

Oltre a Settimo, dovrà affacciarsi anche agli altri Comuni di Sat. Come si sta muovendo?

«Facendo politica, diversi territori li conosco e ho lavorato in maniera trasversale con loro essendomi occupato in passato di deleghe come sport, lavoro e bandi. È ovvio che Settimo è una città importante, in cui Sat è un braccio importante, ma ci tengo a sottolineare un concetto».

Prego.

«Tutti i soci meritano la giusta attenzione e il giusto impegno. Sarà mio dovere lavorare in questo senso».

Torniamo ad un anno fa e alle sue dimissioni da consigliere. Come ha vissuto il periodo dopo le elezioni e la mancata riconferma in Giunta?

«Benissimo e non sto scherzando. È ovvio che, quando fai un lavoro, ti dispiace non poterlo portare avanti. La mia decisione è stata condivisa con la sindaca Piastra e sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Prendersi un anno di respiro ti permette di guardare le cose da un altro punto di vista, di ricaricare le batterie. Mi ha fatto bene e consiglio a tutti di prendersi, ogni tanto, il tempo per rifiatare».

Però, per uno sportivo come lei, un anno “in panchina” non deve essere stato semplice. Sbaglio?

«Diciamo che mi sono ritrovato un sacco di volte a fare il titolare con il 12 e quindi va bene così. Per rimanere in tema, quest’anno sono tornato a fare sport e ho potuto godermi la cosa più importante della mia vita. Mio figlio e la mia famiglia».

E adesso cosa l’ha spinta a rimettersi in gioco?

«Questa opportunità mi permette di vedere un aspetto che non avevo ancora visto. Sono stato capogruppo, poi assessore ma mi mancava lavorare in un ambito più simile al mio mondo».

Ovvero?

«Io lavoro all’interno di un’impresa importante e il tema della gestione dei progetti, dei sevizi, li vivo quotidianamente. Da un lato, questo mi permette di affrontare la sfida in modo sereno e dall’altro di guardare un punto di vista nuovo. Ho una veste differente, non sono lì per fare il politico».

Ha ricevuto messaggi di auguri o consigli particolari?

«Qualche buon augurio mi è arrivato. Alcuni consigli li ho ricevuti da persone che lavorano all’interno della società e li ritengo importantissimi. Io spero di lasciare un buon ricordo. Da questo punto di vista, alcune persone con cui ho lavorato nello scorso mandato, anche nell’ambito sportivo, mi hanno scritto. Forse, quelli sono stati i messaggi più belli»

Il suo nome è stato accostato a Sat ancor prima che venisse pubblicato l’esito del bando. E non se n’è parlato sempre in modo lusinghiero. Le voci l’hanno infastidita?

«Diciamo che mi è interessato il giusto».

Cioè?

Sorride «Cioè, per niente».

C’è però una domanda che si sta facendo una parte della politica settimese. La nomina alla guida di Sat è un risarcimento a Volpatto per quello che gli è stato tolto un anno fa?

«Dieci minuti dopo aver visto i risultati delle elezioni, l’anno scorso ho detto ad Elena (Piastra) “io sono a tua disposizione e non ti sto chiedendo niente”. E quando ho detto “a disposizione” intendevo anche la possibilità di fare un passo indietro che, poi, è quello che ho fatto».

Sente ancora di dover dimostrare qualcosa?

«Ognuno di noi deve dimostrare sempre qualcosa. E io devo dimostrare a me stesso di meritarmi quello che mi sto accingendo a fare».