Dopo la notizia dell’intercettazione nella notte tra martedì 7 e mercoledì 8 ottobre della seconda Flotilla diretta a Gaza – a bordo della quale si trova anche il medico settimese Francesco Prinetti – arriva la dura presa di posizione del Partito Democratico di Settimo Torinese.
L’attacco alla Flotilla coinvolge Settimo: l’intervento del Pd
Il circolo, che proprio poche ore prima del blitz si era collegato in diretta con Prinetti a bordo della nave Conscience, parla di “ennesime gravi violazioni del diritto internazionale e delle Convenzioni di Ginevra”.

Nel corso del collegamento di martedì sera, il giovane medico aveva raccontato che il gruppo di imbarcazioni della Freedom Flotilla e delle Thousand Madleens si trovava a circa 150 miglia da Gaza, in acque internazionali. “Una distanza considerevole – si legge nel comunicato – ma questa notte l’esercito israeliano è intervenuto attaccando le barche, nel caso della Conscience con incursori calati a bordo da un elicottero, a ridosso delle acque territoriali egiziane, fermandole e arrestando circa 90 medici e 150 attivisti”.

L’appello al Governo
Il Pd di Settimo sottolinea come si tratti di un’azione “in aperta violazione del diritto umanitario internazionale”, ricordando che “i medici sono persone protette e non possono essere arrestati per il solo fatto di esercitare la loro professione”. Citando la IV Convenzione di Ginevra, i dem aggiungono: “L’articolo 23, ratificato anche da Israele, prescrive che ciascuna Parte contraente debba accordare il libero passaggio per qualsiasi invio di medicamenti e materiale sanitario”, un principio che “include anche i sanitari stranieri impegnati in missioni umanitarie”.
“Chiediamo – conclude il comunicato – l’intervento del nostro Governo per la liberazione immediata dei medici e dei volontari arrestati e una presa di posizione netta contro gli abusi del governo israeliano. Le leggi internazionali non possono e non devono valere solo fino a un certo punto”.
Nel frattempo, continua la mobilitazione a livello nazionale e locale per chiedere notizie dei medici italiani a bordo della Flotilla, tra cui lo stesso Francesco Prinetti, di cui da ieri non si hanno più contatti diretti.