Quando ha letto la sentenza del giudice sportivo, il settimese Angelo Sarritzu, non riusciva a crederci: sei mesi per lui e ben un anno per il figlio Thomas, di ruolo portiere, e che domenica 31 agosto è stato protagonista non solo durante la partita fra Carmagnola e la sua Volpiano Pianese ma anche al termine della sfida valida per la categoria Under 14 del prestigioso torneo giovanile «Super Oscar», dove si è scatenata una maxi rissa.
Portiere aggredito da un papà
Soprattutto perchè, se i giocatori non si sono «risparmiati» fra calci, schiaffi e pugni, è poi arrivato il «carico da 90» con un genitore di un giocatore del Carmagnola che ha scavalcato, è entrato sul rettangolo verde e ha aggredito Thomas.
«Non posso accettarla. Soprattutto per mio figlio. È assurda, una vera beffa. È spropositata. Mio figlio è stato aggredito da una persona adulta che dalla tribuna ha scavalcato, è entrata in campo, e lo ha poi colpito, facendolo andare in ospedale. Come ho detto in questi giorni, la squalifica ce la aspettavamo, ma non così lunga e dura. Come l’ha presa mio figlio? Non bene. Gli ho detto di non mollare, che appena potrà dovrà tornare in campo per allenarsi e attendere la fine della squalifica che, magari, nel frattempo, potrebbe anche ridursi».
Sarritzu padre è stato con il figlio per tutto il tempo con il 13enne: prima in campo, poi negli spogliatoi e poi quando è stato trasportato in ospedale per gli accertamenti del caso per i lividi all’altezza dello zigomo – che non risulterebbe fratturato – e per i forti dolori al malleolo, ora ingessato e dove i medici sospettano invece una frattura.
Le parole del padre
«Mio figlio si sta riprendendo a livello fisico. Ora dovrà effettuare dei controlli fra due settimane per capire come sia evoluto il quadro clinico», spiega ancora il padre che ritorna su quei concitati momenti e sui video che sono poi apparsi nelle ore successive e divenuti virali attraverso i social.
«Quei video parlano da soli. Si vede benissimo cosa abbia fatto quel padre. Io ero lì e ho visto bene la sua aggressione e cosa ha fatto a mio figlio. Dobbiamo dividere i due aspetti: la rissa fra giocatori e quanto fatto da quel genitore. Sono due episodi gravi ma diversi fra loro».
In tanti, in questi giorni, sempre sui social, hanno posto l’accento sul fatto che i genitori non debbano più stare sugli spalti quando sono in corso partite delle giovanili: «I genitori fanno parte delle partite stesse. E sono la principale fonte di guadagno per le società dilettantistiche. Il biglietto è tutto. E poi, perchè togliere il piacere di vedere il proprio figlio per colpa di pochi? Non lo trovo corretto», rimarca Angelo che, invece, sarebbe dell’idea di «inserire la figura degli steward come nei campionati professionistici. Almeno monitorerebbero gli spalti e alla prima situazione limite potrebbero intervenire ed evitare così risse o tentativi di aggressione o di ingresso in campo non autorizzato, come successo domenica scorsa».
Sul fatto che la società abbia deciso di ritirare la squadra dal torneo, Angelo Sarritzu spiega come sia stato «giusto da parte della Volpiano Pianese prendere questa decisione. È un vero peccato perchè tutto si sarebbe potuto risolvere in campo. Invece, con l’intervento di quel genitore, questa vicenda ha assunto toni completamente diversi».
Infine ancora un pensiero sul figlio, che ora dovrà superare un periodo complicato: «Mi ha detto di aver voglia di continuare a giocare a calcio e di essere portiere. Certo, questa maxi squalifica non ci voleva. Pensavo fosse una questione di 4-5 giornate…».
La denuncia
Nel frattempo va avanti la vicenda anche dal punto di vista prettamente legale, visto che Angelo Sarritzu si è recato dai Carabinieri della Tenenza per denunciare l’aggressore del figlio, quest’ultimo difeso dall’avvocatessa Beatrice Rinaudo.
Il legale parla a nome del suo assistito: «È sua intenzione chiedere scusa al ragazzo e al padre per quanto accaduto. Parliamo di un uomo che ha perso lucidità vedendo la situazione e vedendo a terra il proprio figlio. Le immagini, però, mostrano come Thomas sia stato colpito da uno schiaffo alla nuca. Un solo colpo che non può aver provocato la frattura del malleolo. Invece il figlio del mio assistito ha riportato la frattura dell’anca durante quei concitati momenti».
La sentenza del giudice sportivo
Perché Thomas Sarritzu e suo padre Angelo sono stati squalificati, rispettivamente, per un anno e per sei mesi?
A spiegarlo è il lungo e articolato dispositivo di sentenza della giudice sportivo. L’avvocatessa Roberta Lapa, infatti, dopo aver letto il referto arbitrale e aver visionato i video che stanno circolando in rete dalle ore immediatamente successive alla vergognosa rissa di domenica 31 agosto sul campo di Collegno al termine della gara Carmagnola-Volpiano Pianese e valida per il SuperOscar Under 14.
Lapa parla di «gravità della condotta violenta assunta da ragazzi in età giovanissima, che inficia i sani principi dello sport improntati alla correttezza ed al rispetto dell’avversario, considerato altresì, che la violenza sia da condannare a priori ovunque venga posta in essere e soprattutto tra minori, quest’organo giudicante pur consapevole delle disposizioni normative vigenti, ma altrettanto consapevole dell’eccezionalità e della spregevolezza dell’evento, ritiene di dover comminare una sanzione di considerevole ed esemplare entità, pertanto si squalifica il succitato giocatore perché, a fine gara, assumeva una condotta violenta ed antisportiva innescando una rissa e colpendo con manate e pugni il fianco e la schiena di un giocatore avversario, steso sul terreno di gioco. Condotta, questa, che dava adito ad un ulteriore atto di violenza posto in essere da soggetto non presente in distinta, che entrava arbitrariamente ed indebitamente sul terreno di gioco».
Pressochè del tutto identica la motivazione con la quale ha deciso di squalificare per un anno anche un giocatore del Carmagnola, di ruolo attaccante, ovvero il ragazzo che aveva avuto il diverbio con il portiere del Volpiano: «perché, a fine gara, assumeva una condotta violenta ed antisportiva prendendo parte attiva alla rissa innescata dall’avversario, colpendo a sua volta, con un pugno la nuca di un giocatore della squadra antagonista. Tale comportamento aumentava l’animosità dei presenti sul terreno di gioco, favorendo l’ingresso in campo di persona non presente in distinta».
Sul fronte dei dirigenti, squalifica fino al 4 marzo 2026 per Angelo Sarritzu, ovvero il dirigente e padre del portiere del Volpiano: «perché in qualità di rappresentante della società anziché intervenire per sedare gli animi, assumeva una condotta violenta malmenandosi con persona non presente in distinta, entrata sul terreno di gioco», si legge sempre nelle motivazioni della giudice sportivo che ha deciso di sanzionare con 200 euro di ammenda il Paradiso Collegno, ovvero la società che ha «prestato» il campo di gioco per la partita. E la motivazione è la seguente: «perché ometteva di vigilare adeguatamente non impedendo l’accesso al terreno di gioco di persona presente tra il pubblico».
Sanzionate con 150 euro di ammenda anche Carmagnola e Volpiano «per responsabilità oggettiva della Società per la condotta violenta assunta dai propri tesserati».