Il mondo del calcio piemontese piange la scomparsa di Michele Del Vecchio, storico allenatore che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento nel panorama regionale e che ha lasciato un segno anche a Settimo Torinese.
Addio a Michele Del Vecchio
Del Vecchio, 71 anni, si è spento martedì 9 settembre 2025 dopo una lunga malattia, assistito dalla moglie e dai due figli.
Il suo impegno più recente era con il Torino FD (storico club nell’ambito del movimento del calcio praticato da persone con disabilità), dove da cinque anni era parte del consiglio direttivo e della scuola calcio, guidando fino alla scorsa stagione i ragazzi del Primo Livello.

La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dalla FIGC, che in un comunicato ufficiale ha espresso cordoglio attraverso i presidenti Gabriele Gravina (FIGC) e Franco Carraro (DCPS), il segretario generale Marco Brunelli e il responsabile nazionale DCPS Giovanni Sacripante.
«A dispetto dell’aspetto un po’ burbero – ha ricordato Vincenzo Pavone, direttore sportivo ed executive manager del Torino FD – era una persona di un’umanità straordinaria. Tutti i nostri calciatori gli volevano bene. Michele era anche molto umile e disponibile, da sempre dedicava parte del suo tempo all’impegno sociale».
Il legame con Settimo Torinese
Tra le panchine che hanno segnato la sua carriera c’è senza dubbio quella del Settimo, società che Del Vecchio aveva allenato in più riprese. L’ultima esperienza risale alla stagione 2013-14, quando tornò alla guida delle Violette in Eccellenza con l’obiettivo di provare a salvare la squadra in difficoltà.

Nonostante la missione non fu compiuta, il suo ritorno lasciò un segno profondo. Così lo accolse allora il vicepresidente Osvaldo Furfaro:
«Lui qui è di casa e non poteva esserci scelta migliore. Anche perché proprio con Del Vecchio questa società ha toccato il suo momento più alto con la salvezza in Serie D e con quell’amichevole contro la Nazionale Italiana».
E lo stesso Del Vecchio, al momento del ritorno, aveva mostrato il suo spirito combattivo e il legame con la società:
«Ho una voglia matta di mettermi in gioco e so benissimo quanto lavoro ci sia da fare perché la squadra si possa tirare su il prima possibile. Mi hanno contattato, ho accettato perché questa è una realtà importante e volevo dare il mio contributo».
Una carriera ricca di esperienze
Nel corso della sua lunga carriera, Del Vecchio aveva guidato numerose squadre piemontesi principalmente tra Eccellenza e Serie D: oltre al Settimo, anche Novese, Pinerolo, Bra, Saluzzo, Sommariva Perno, Casale, Acqui e, negli ultimi anni, Torino For Disable e Tre Valli.
Fino allo scorso dicembre era stato per 12 anni presidente dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) della provincia di Cuneo, ruolo che ne aveva rafforzato ulteriormente la centralità nel movimento calcistico regionale.
Figura rispettata e apprezzata, Del Vecchio lascia in eredità non solo le sue competenze tecniche, ma anche la sua umanità e il suo impegno sociale. Oggi Settimo e tutto il calcio piemontese lo ricordano con gratitudine.