prosegue il viaggio

Il vicepresidente della Cri: «Da noi, ciascun volontario può trovare il proprio posto»

Federico Fornello, 34 anni, da 15 anni presta servizio nella Croce Rossa, dove si occupa di eventi e comunicazione

Il vicepresidente della Cri: «Da noi, ciascun volontario può trovare il proprio posto»

Prosegue il nostro viaggio all’interno dell’articolato mondo del Comitato di Settimo Torinese della Croce Rossa Italiana.

Il vicepresidente della Cri: «Da noi, ciascun volontario può trovare il proprio posto»

Un organismo vivace e vitale, che trova la propria linfa nelle vite e nelle storie dei volontari che lo compongono: persone che si definiscono sempre, e questo è un po’ la base da cui sono partiti tutti gli intervistati, “normali cittadini”. Quello che affascina è che il mondo Cri di Settimo accoglie trasversalmente persone tra loro molto diverse, per età, formazione, situazione familiare, nel vero spirito inclusivo dell’istituzione. Si respira aria di famiglia in Croce Rossa e per questo motivo le esperienze di chi vi entra a fare parte si traducono in anni di permanenza ed in relazioni durature: quello che il volontario riceve in cambio della propria dedizione è il dono di una vita autentica. Federico Fornello ha 34 anni e da ben 15 è volontario della Croce Rossa Italiana. Un impegno nato in giovane età che ha attraversato la sua adolescenza e che oggi lo vede ricoprire un ruolo di grande responsabilità: da due anni è vicepresidente del comitato locale, con delega allo sviluppo e all’innovazione. Il suo contributo si completa con turni sul campo e ogni dieci giorni indossa la divisa per prestare servizio in ambulanza. Il compito di Federico è quello di coordinare due team fondamentali per il comitato: quello dedicato agli eventi sul territorio e quello della comunicazione esterna. Attraverso queste attività la Croce Rossa riesce a farsi conoscere, coinvolgere nuovi volontari e rafforzare il legame con la comunità. Il fatto che non si tratti di attività che si svolgono in situazioni di emergenza non significa che siano completamente scevre di complicazioni di varia natura: Federico racconta che «durante gli eventi ci sono sempre difficoltà, sia organizzative che operative, ma la realizzazione di iniziative come Bicincontriamocinbici e il VillaggioCRI sono ricordi indelebili».

La Bicincontriamocinbici

La Bicincontriamocinbici è una tradizione di lunghissima data a Settimo, che prevede la chiusura di strade cittadine, deviazione del traffico e poi l’allestimento degli stand gastronomici e degli spazi per l’intrattenimento, tutt’altro che una passeggiata. «L’ultima edizione del VillaggioCRI, in particolare,» continua Federico «ha fatto sentire me e tutti i colleghi appagati di quello che stavamo facendo»; l’evento, che riveste un’importanza strategica sulle attività organizzate durante l’anno formativo dell’associazione prevede l’affluenza di un grandissimo numero di volontari che si ritrovano per perfezionare le procedure e le tecniche di assistenza.

Un percorso iniziato a 18 anni

Il percorso di Federico inizia a 18 anni, spinto dal desiderio di mettersi in gioco e aiutare chi è in difficoltà. «Volevo uscire in ambulanza» confessa, «ma una volta inserito nel comitato ho scoperto le molteplici attività che la Croce Rossa offre». Un mondo variegato, dove ognuno può trovare il proprio spazio, anche chi pensa di non essere adatto: «sento spesso dire che alcune persone non entrano in Croce Rossa perché non tollerano il sangue, ma quello in ambulanza è solo uno dei tanti servizi. Tutti possono trovare il loro posto nel nostro comitato». La gratificazione, per Federico, arriva nei gesti più semplici: «Ogni grazie o sguardo di gratitudine che ricevo durante i servizi mi fa sentire appagato. Aiutare gli altri fa sempre bene». È una sensazione che si rinnova ogni volta, e che conferma una verità profonda: «Qualunque tipo di servizio della Croce Rossa mi fa sentire molto grato. Il solo sapere di arrivare dal paziente e poterlo aiutare con gentilezza e gratitudine appaga molto». Un importante economista italiano, il prof. Stefano Zamagni, una delle principali voci di Economy of Francesco,  ha scritto che chi pratica il dono non ne esce mai impoverito, ma arricchito. Federico ne è convinto ed ha provato sulla propria esistenza la veridicità di questo assunto: «Assolutamente sì! Il volontariato ti arricchisce, ti cambia. Aiuta non solo le altre persone, aiuta anche te».

Importante il clima relazionale tra volontari

Nel suo racconto emerge anche l’importanza del clima relazionale tra volontari. «È fondamentale avere un buon clima tra colleghi», sottolinea, «ma è altresì indispensabile il confronto». La condivisione, il dialogo, il sostegno reciproco sono elementi chiave per affrontare le sfide quotidiane e costruire un ambiente di lavoro sano e motivante. A chi sta valutando l’idea di diventare volontario, Federico lancia un messaggio diretto e sincero: «Il volontariato ti cambia la vita. Non è solo un modo per aiutare gli altri, è un modo per scoprire te stesso, per crescere, per sentirti parte di qualcosa di più grande». Federico Fornello è la dimostrazione vivente che il dono di sè al prossimo è fonte di grande arricchimento e che il volontariato non è da considerarsi solo un’attività, ma una scelta di vita. Cosa ancor più importante è che in Croce Rossa, c’è spazio per tutti: basta volerci essere. Quando si analizzano i sette principi fondamentali che guidano l’azione e l’etica della CRI (Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità) si è portati a pensare che siano delle linee guida che si propaghino verso gli utenti; in realtà, questi principi scandiscono innanzitutto i rapporti tra il comitato ed i volontari e tra volontario e volontario.