Armi e munizioni riemergono dal canale, indagini in corso
Spetterà alle indagini dei carabinieri stabilire la provenienza di armi e munizioni ritrovate per puro caso.
Armi e munizioni riemergono dal canale Cimena e si apre il giallo su come abbiano fatto a finire lì, nel corso d’acqua artificiale che, in questo periodo, si presenta vuoto per consentire la consueta manutenzione.
Armi e munizioni riemergono dal canale
Un intervento di routine, quello di domenica mattina, 23 agosto, cominciato con la richiesta di aiuto ai Vigili del Fuoco da parte di alcuni passanti che hanno notato delle anatre in difficoltà. Sul posto sono intervenuti gli uomini del Comando provinciale insieme agli agenti della Polizia locale, intervenuti a supporto. Ma durante le operazioni è stato notato qualcosa di anomalo. Poco distante, infatti, due pistole con delle munizioni e la targa di una vettura giacevano nel letto del canale. Immediata la chiamata ai carabinieri e l’intervento dei militari della stazione di Castiglione.
Il materiale rinvenuto
Un’arma da fuoco, modello Beretta calibro 9x21 e senza carrello, si trovava incastrata tra la massicciata di pietre del fiume; una seconda invece, un revolver e priva di alcune parti, era poco più in là. Le pistole, entrambe molto compromesse, in quanto arrugginite dall’acqua, sarebbero inutilizzabili. Accanto alle armi, anche una custodia contenente una cinquantina di cartucce di munizionamento da guerra e un centinaio di proiettili di vario calibro. Infine, la targa di una vettura che, secondo le successive verifiche da parte dei carabinieri, è risultata essere stata rubata a Settimo nel marzo del 2019.
Indagini in corso
Difficile stabilire con certezza da quanto tempo l’armamentario si trovasse in acqua. Spetterà agli uomini della Compagnia di Chivasso, che stanno conducendo le indagini, ricostruire la dinamica. Potrebbe trattarsi del tentativo da parte di malviventi di disfarsi del materiale utilizzato per compiere qualche episodio criminale. Non si esclude, in questo senso, che gli investigatori possano richiedere ulteriori approfondimenti sulle armi ritrovate nel canale Cimena. Come accaduto per precedenti ritrovamenti sul territorio, non si può scartare l’ipotesi che le armi rinvenute nel canale possano essere inviate agli specialisti del Ris di Parma affinché si verifichi l’eventuale corrispondenza con pistole già utilizzate in passato per commettere reati. La circostanza del ritrovamento all’interno di un canale, infatti, potrebbe spingere gli inquirenti proprio in questa direzione. Perché qualcuno avrebbe dovuto gettare armi e munizioni proprio in un canale? L’ipotesi che qualcuno le abbia «perse» per strada proprio non regge.