Ripartenza della scuola, la Regione: "Ennesimo nulla di fatto"
Dalla Giunta regionale del Piemonte l'attacco dopo l'incontro tra governatori e Stato.
La Regione Piemonte polemica sulla ripartenza della scuola. La riunione tra Regioni e Governo è considerata come l'ennesimo nulla di fatto per la ripresa delle lezioni.
Ripartenza della scuola, la Regione: ennesimo nulla di fatto
Era attesa per oggi - mercoledì 26 agosto 2020 -, a seguito dell'incontro tra Regioni e Governo centrale, una vera e propria linea guida per la ripresa delle lezioni scolastiche. Almeno questo si aspettavano i governatori, soprattutto quelli del centro nord, in vista del suono della prima campanella previsto per il prossimo 14 settembre 2020.
Dai massimi sistemi fino alla mossa della disperazione, l’allargamento della definizione di «congiunto» per consentire di ridurre, all'atto pratico, il distanziamento sugli scuolabus: l’Esecutivo, a poche settimane dall’inizio delle lezioni, continua a non avere le idee chiare e a non dare risposte. L’assessore regionale all’Istruzione denuncia la totale inadeguatezza e la mancanza di rispetto verso studenti, personale scolastico e famiglie.
Si legge in una nota polemica diffusa nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 agosto 2020, dalla Regione Piemonte. Un documento che sottolinea come i tentativi di mediazione tra le richieste delle regioni e la posizioni del Governo siano in qualche modo naufragate.
"Anche questa volta non sono arrivate risposte"
"Anche questa volta, dall’Esecutivo non sono arrivate risposte, ma soltanto altri dubbi e rimandi. E il tempo stringe sempre di più", precisa la Regione Piemonte.
Il fatto che più inquieta e che, dalle parti di Palazzo Chigi, pare che davvero regni ancora la confusione più totale. A partire dal riparto dei docenti e del personale, passando per i banchi - diventati ormai il tormentone di questa estate - fino alle criticità del trasporto scolastico.
La posizione dell'assessore all'istruzione della Regione Piemonte
Banchi, distanziamento sociale, scuolabus, misurazione della temperatura per studenti e operatori scolastici e insegnanti. Tutti temi sui quali anche la Regione Piemonte ha insistito nel corso degli ultimi giorni. Argomenti che, secondo l'amministrazione piemontese, sarebbero rimasti inascoltati.
Tema sul quale l’assessore regionale all’istruzione ha sottolineato che si è giunti al paradosso, proponendo non soluzioni efficaci, ma a una proposta dal sapore di «mossa della disperazione», avanzata dal ministro dei Trasporti: abbiamo il problema di garantire il distanziamento sugli scuolabus? Semplice, aggiriamolo estendendo agli studenti la definizione di «congiunti» e così tiriamo una riga sull’inconveniente.
L'assessore userebbe la matita blu
Una riga, ma con la matita blu, la vorrebbe marcare l’assessore regionale all’Istruzione, che attacca duramente l’atteggiamento del governo e chiede risposte immediate.
L’esponente della giunta regionale del Piemonte reputa infatti quella del governo una politica che, oltre a confermare la più totale inadeguatezza e approssimazione, rappresenta una mancanza di rispetto verso tutti: dalle istituzioni agli studenti, dalle famiglie a tutto il personale scolastico, fino ai sindaci, in prima linea per provare a mettere una pezza alle lacune romane.
Si legge nella nota diffusa dalla Giunta Regionale, a sottolineare il fallimento dell'incontro odierno.
Per l’assessore regionale all’Istruzione sono ormai trascorsi troppi mesi per poter giustificare una tale mancanza di progettualità, considerando che la scuola dovrebbe essere al primo posto dell’agenda del governo rappresentando il futuro dei nostri figli e, di conseguenza, della nostra Nazione."Si continua a brancolare nel buio"
La polemica è feroce. La giunta regionale di centro destra della Regione Piemonte si allinea con quelle "colleghe" del centro nord che nelle ultime 24-48 ore sono tornate a criticare pesantemente le posizioni del Governo in vista della ripresa delle lezioni. Una "fronda" di governatori di centro destra che rivendicano una serie di misure da adottare in vista della ripresa delle lezioni. Così come ha fatto il governatore della Liguria Toti che ha battuto il passo, per esempio, sull'utilizzo delle mascherine durante le lezioni.
Si continua a brancolare nel buio, con linee guida confuse e non praticabili come quelle relative alle misure in caso di contagi sospetti - troppo macchinose e che rischiano di inchiodare l’intero sistema - e come l’assenza di soluzioni definitive per il personale.
L’assessore regionale chiede a gran voce soluzioni per le mamme e i papà che lavorano e che hanno drammaticamente bisogno di certezze, per la gestione dei pre e dei post scuola e per il trasporto scolastico, che deve essere organizzato in modo da tutelare anche le famiglie più numerose che hanno figli che frequenteranno corsi con orari differenti fra loro.
L'augurio del Piemonte? Che si ascoltino le regioni
L’assessore conclude auspicando che il governo la smetta di ascoltare tutti, tranne le Regioni, che si attivi con immediatezza per individuare, una volta per tutte, soluzioni efficaci per garantire, il prossimo 14 settembre, un inizio di anno scolastico ordinato, sicuro ed evitando di penalizzare, in particolare modo, oltre a tutti i soggetti coinvolti, i nostri figli, che sono stati già privati troppo a lungo di un’adeguata modalità di istruzione e che rappresentano il futuro della nostra Italia.