Opere pubbliche

Burocrazia e ritardi mettono a rischio anche il nuovo ponte tra Castiglione e Settimo

Il pericolo è che non venga rispettato il termine ultimo del 31 dicembre per l’aggiudicazione di una serie di importanti interventi

Burocrazia e ritardi mettono a rischio anche il nuovo ponte tra Castiglione e Settimo
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Anche il nuovo ponte sul Po tra Castiglione e Settimo rischia di "saltare" a causa dei tempi lunghi della burocrazia.

A rischio anche il nuovo ponte tra Castiglione e Settimo

Un'opera molto attesa dal territorio ma che, come altre, rischia di saltare. Il nuovo ponte tra Castiglione e Settimo appresenta certamente, dal punto di vista della viabilità, uno snodo strategico per il collegamento con la tangenziale, verso Torino, ma anche verso gli snodi autostradali. Lo si comprese in maniera lampante, se ce ne fosse stato bisogno, nel 2017, l’anno nero in cui il ponte tra Castiglione e Settimo rimase chiuso per degli interventi. Un'infrastruttura importantissima allora e ancor più oggi, a distanza di 6 anni, considerando il traffico aumentato.

Del nuovo ponte si parla ormai da diverso tempo . I lavori sarebbero dovuti iniziare, secondo le stime iniziali, a inizio 2024, ma così non è stato. E ora si teme che la data di inizio possa essere del tutto cancellata.

La mobilitazione sul ponte Preti

A sollevare la questione sono stati gli amministratori canavesani che lo scorso venerdì 15 novembre hanno dato vita a una mobilitazione per sollecitare al Governo gli atti amministrativi indispensabili la realizzazione del nuovo ponte sulla Strada Statale 565 a Strambinello, in sostituzione del ponte Preti.

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Mobilitazione a cui ha aderito anche la Città metropolitana di Torino. Per chiedere al Governo di compiere gli adempimenti indispensabili all’avvio dei lavori erano presenti il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo (che ha la delega ai lavori pubblici) e i Consiglieri metropolitani canavesani Sonia Cambursano (delegata alle attività produttive e allo sviluppo economico) e Pasquale Mazza (delegato ai trasporti e alla protezione civile).

“Il rischio è che non venga rispettato il termine ultimo del 31 dicembre per l’aggiudicazione dei lavori di questi e di altri importanti interventi su infrastrutture viarie vitali per i territori. - hanno ribadito stamani sul ponte Preti il Vicesindaco Suppo e i Consiglieri Cambursano e Mazza - La Statale 565 è tornata nel 2021 di competenza dell’ANAS, ma nel frattempo gli uffici tecnici del Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana hanno redatto uno studio di fattibilità tecnico-economica, che è stato messo a disposizione dell’ANAS e del territorio canavesano, che attende l’opera da molto tempo. Nel 2020 La Città metropolitana è riuscita a farsi assegnare dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un finanziamento di 19,5 milioni per la costruzione del nuovo ponte. Siamo pronti a gestire la procedura di appalto integrato e, una volta realizzato, trasferiremo il nuovo ponte al demanio dell’ANAS”.

I Sindaci canavesani e gli amministratori metropolitani hanno manifestato sul ponte ormai centenario senza distinzione di appartenenza politica, per fare fronte comune su un tema strategico che sta a cuore a tutti. Perdere il finanziamento di 19,5 milioni di euro, significa rinunciare al nuovo tracciato per un tempo indefinito e questo, come hanno ribadito gli amministratori locali presenti stamani a Strambinello, il territorio non può permetterselo. Al flash mob erano stati invitati i e i consiglieri della Città metropolitana. L’attuale infrastruttura, costruita nel 1920, l’unica che collega Eporediese e Alto Canavese lungo la Statale 565, è una strettoia pericolosa, che soffoca il regolare flusso dei mezzi di trasporto e delle merci da e per Ivrea. In Canavese oltre al ponte Preti sono a rischio i lavori sui ponti di Romano Canavese e Settimo Vittone.

Stessa sorte toccherebbe appunto anche al ponte tra Settimo Torinese e Castiglione, e a quelli tra Borgo Revel a Verolengo e tra Cirié e Robassonero.

 

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