Iniziativa

"Vogliamo il pasto domestico nelle scuole di Settimo": raccolte già 400 firme

Non si spegne il dibattito dopo il recente episodio delle larve nella minestra servita in alcune scuole e c'è chi ha lanciato una petizione online

"Vogliamo il pasto domestico nelle scuole di Settimo": raccolte già 400 firme
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Il polverone che si è sollevato nell'ultima settimana di ottobre a Settimo Torinese, dopo che nella minestra servita a mensa in alcune scuole erano state rinvenute e fotografate delle larve, ha fatto sì che, anche su spinta dei gruppi di minoranza consiliare, in tanti tornassero a chiedere a gran voce la possibilità di istituire il pasto domestico, ossia permettere agli alunni di portare il cibo da casa.

Pasto domestico a scuola: a Settimo raccolte già 400 firme

Una richiesta che si è concretizzata sotto forma di petizione on line grazie a Sara Lenti, una mamma settimese che ha deciso di avviare una raccolta firme sul sito change.org.

Questo il testo che accompagna la petizione: "Dopo i casi di mancata igiene e cura nel preparare il cibo da distribuire nelle mense scolastiche, noi genitori di settimo torinese richiediamo la possibilità del pasto casalingo. Cosa che ad oggi ci viene negata. Siamo stanchi di pagare un servizio che offre ai nostri figli cibo freddo, non cotto a dovere (nel caso di pollo o pesce) o addirittura avariato (tipo le camole del grano). Facciamo arrivare la petizione in tutto il territorio per la salute dei nostri figli".

Dallo scorso 26 ottobre 2024, data in cui è stata avviata l'iniziativa, a oggi, martedì 5 novembre, sono già 396 le firme raccolte.

Quella del pasto domestico è un'opzione che per la minoranza consiliare rappresenta l'espressione di una libertà di scelta a disposizione delle famiglie. Di diverso avviso la maggioranza, che ha sempre escluso questa possibilità per evitare di alimentare disuguaglianze tra i bambini.

Sulla questione si è espressa recentemente la Lega di Settimo ricordando come l’autorefezione sia "un diritto garantito alle famiglie" ma "subordinato all’organizzazione delle singole scuole, le quali, grazie alla loro autonomia, possono decidere se consentire o meno agli alunni di portarsi il 'panino da casa'".

Intanto lo scorso 30 ottobre si sono svolte due commissioni, una riservata ai Consiglieri comunali e una aperta al pubblico, durante le quali i rappresentanti della ditta fornitrice hanno offerto chiarimenti sul processo di somministrazione dei pasti e sui controlli di sicurezza. La ditta ha garantito che verranno adottate misure preventive più rigorose e maggiore accortezza da parte del personale per evitare il ripetersi di tali episodi.

 

 

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