Metro 2: Torino ha già deciso, addio alla tratta di Pescarito-Tabacchi
La delibera approvata la scorsa settimana dalla Giunta torinese non menziona la fermata sanmaurese
Metro 2: Torino ha già deciso, addio alla tratta di Pescarito-Tabacchi
Metro 2
Partiranno nel 2024 i lavori per la realizzazione della linea 2 della metro, opera fondamentale per Torino e la zona nord. Un altro passo importante verso la realizzazione del progetto è stato compiuto. Il Consiglio comunale del capoluogo piemontese ha individuato in InfraTo la società che redigerà il progetto definitivo dell’intero tracciato, comprensivo dei depositi e dei parcheggi di interscambio. Una soluzione che è stata preferita all’affidamento attraverso una gara, anche in virtù della possibilità di un risparmio nei costi e nei tempi delle procedure. Tempistiche che potranno essere ulteriormente accelerate grazie alle disposizioni inserite nel nuovo Decreto Semplificazioni.
La conferma è arrivata dalla sindaca Chiara Appendino e dall'assessore ai Trasporti, Maria Lapietra, che hanno annunciato che i primi scavi per la realizzazione della linea 2 (che parte con la tratta tra la stazione Rebaudengo e il Politecnico, costo totale: un miliardo e mezzo di euro), sono previsti nel 2024.
Al momento il comune di Torino ha ottenuto uno stanziamento a fondo perduto di 828 milioni di euro. Presto il Ministero dei Trasporti stabilirà le modalità di erogazione delle risorse. I successivi 600 milioni dovrebbero arrivare con l’accensione di un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti. Così ha spiegato Appendino: «Proprio in questi giorni CDP ha varato un nuovo strumento finanziario destinato a Comuni, Città Metropolitane e Province, per grandi opere con importo minimo da 400 milioni di euro. Si tratta di uno strumento finanziario che va nella direzione da noi auspicata, consentendo una programmazione degli impatti del debito sul medio-lungo periodo che è compatibile con gli obiettivi del nostro piano di rientro. Il mutuo, a tasso agevolato prevede che si inizino a ripagare le rate dopo 7 anni o, prima, solo in caso di completamento dell’opera anticipato».
L’intera linea prevede 32 stazioni, lungo un tracciato di 28 chilometri, con le due estensioni progettate fuori città: a nord verso Pescarito, sud fino al centro di Orbassano. «Per completarla - ha concluso Appendino - serviranno 4 miliardi. Stiamo lavorando con i sindaci del territorio per trovare ulteriori risorse. L’inserimento dell’opera tra quelle considerate prioritarie dal Governo costituisce un’ulteriore spinta alla sua realizzazione».
Dai sindaci
La delibera approvata la scorsa settimana non menziona Pescarito, facendo suonare il campanello d’allarme tra i sindaci del territorio. Confermata la priorità della progettazione, infatti, ma per la sola tratta torinese, tra Rebaudengo e il Politecnico.
Reazioni diverse tra i primi cittadini, che si dividono tra chi si dice comunque speranzoso in una collaborazione con Torino e chi invece è pronto a dare battaglia per raggiungere l’obiettivo. Marco Bongiovanni è tra la prima categoria, la collega Elena Piastra invece nella seconda. Il sindaco sanmaurese, infatti, rassicura: «Andiamo avanti ma non è questione di battaglie. Il primo lotto era scontato che non avrebbe visto Pescarito. Per noi è necessario trovare risorse affinché la tratta Pescarito-Tabacchi sia inserita nella progettazione. Nessuno scontro, insomma, soltanto la necessità di continuare sulla strada della collaborazione per raggiungere il fine comune: quello di vedere la metropolitana un giorno sul nostro territorio».
«Una bellissima opportunità persa», dice invece la sindaca di Settimo, Elena Piastra. Ma non per questo la battaglia condotta dai primi cittadini si ferma. «Questa è una battuta d’arresto - commenta -, che ha bruciato la possibilità che i 22 comuni dell’asse nord est stavano mettendo in piedi. Speriamo che si possa trovare una nuova soluzione. Abbiamo molto sperato che si potesse costruire un rapporto insieme, ci auguriamo che la città di Torino colga l’occasione di tenere insieme tutta l’area metropolitana, e non solo la città capoluogo. La linea 1 mostra come i territori cambino grazie a questa infrastruttura, Pescarito avrebbe potuto avere una centralità per tutta l’area nord, sicuramente per San Mauro ma anche per la collina e per Settimo. Invece questa metropolitana rischia di essere un’opera da e per la città, senza collegamenti con la periferia».