Sanità

Ospedale di Settimo: un ricorso al Tar tiene "sospesi" servizi e dipendenti

L'uscente Cm Service si è infatti appellata al tribunale amministrativo contro la delibera di assegnazione al gruppo San Michele: nel mezzo i lavoratori che aspettano di sapere cosa li attende

Ospedale di Settimo: un ricorso al Tar tiene "sospesi" servizi e dipendenti
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La gestione dei servizi dell'ospedale di Settimo Torinese passa da Cm Service a San Michele ma a preoccupare a oggi è l'assenza di garanzie in merito al reintegro dei 165 dipendenti.

Ospedale di Settimo: cambia la gestione

Colpo di scena nella vicenda legata alla gestione dei servizi socio-sanitari dell’Ospedale di Settimo: spunta un ricorso al Tar che cambia le carte in tavola e lascia in «sospeso» le prestazioni del nosocomio e il futuro del personale.

Sono infatti ore di forte preoccupazione per i dipendenti della struttura di via Santa Cristina. In attesa che subentri il nuovo gruppo San Michele, che gestirà i servizi socio-sanitari, nella giornata di ieri, lunedì 7 ottobre, tra i lavoratori è circolata una lettera aperta di risoluzione del rapporto con Cm Service che fino ad oggi ha gestito i servizi. Una comunicazione che, pur rappresentando un passaggio tecnico, ha fatto subito scattare l’allarme delle organizzazioni sindacali che si chiedono: quali garanzie ci sono sul futuro del personale?

Ma andiamo per ordine e ricostruiamo gli ultimi fatti. Dopo il bando aperto nel mese di agosto, come si legge nella delibera numero 37 firmata dal collegio dei liquidatori di Saapa, è cambiato il gestore dei servizi socio-sanitari.

La gara è stata aggiudicata dal gruppo San Michele che, da martedì 1 ottobre, ha «ereditato» la guida dalla società Cm Service.

La richiesta di sospensiva del Tar

Ma sulla delibera approvata da Saapa adesso pende la richiesta di sospensiva del tribunale amministrativo piemontese. Ed è questo il fatto nuovo. La Cm Service si è infatti appellata al Tar che, sempre nella giornata di lunedì 7 ottobre, si è espresso con una «misura cautelare», ossia una sorta di sospensiva dell’efficacia della delibera numero 37 di Saapa sull'affido della gara al gruppo San Michele.

Tutto, dunque, è rimandato a giovedì 17 ottobre, data in cui è fissata la trattazione collegiale degli stessi giudici amministrativi.

L'affidamento dei servizi, qualora dovesse essere confermato al gruppo San Michele, avrà una durata di sei mesi, per un importo di 3.419.000 euro a fronte di una base di gara di 3.500.000 euro. Un'aggiudicazione che, però, al momento, è solo formale. Sia per la sospensiva del Tar ma anche per una seconda delibera, in cui gli stessi liquidatori disponevano una «proroga tecnica funzionale dell’affidamento del contratto alla ditta Cm Service Srl per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura in oggetto».

La preoccupazione dei lavoratori

Lungaggini burocratiche che, nonostante le iniziali rassicurazioni rispetto al riassorbimento dell'organico nel nuovo appalto, gettano un velo di insicurezza sul personale dell'Ospedale.

Intanto, nella giornata di martedì 8 ottobre, ci sarebbe dovuto essere un vertice tra i sindacati e il nuovo gestore per sottoscrivere il passaggio di tutto il personale con l'azienda subentrante. Un accordo, messo nero su bianco, che avrebbe dato ai 165 lavoratori un’importante garanzia. Ma, a poche ore dall’incontro, la sospensiva del Tar ha cambiato le carte in tavola. Tutto rimandato.

L’allarme della Cisl Fp Piemonte

«Avremmo dovuto avere un incontro nella giornata di martedì 8 ottobre, con il nuovo gestore dei servizi, il gruppo San Minchele. Ma a questo punto rimaniamo in attesa della pronuncia del Tar, prevista per il 17 ottobre, prima di fare qualsiasi passo», spiega Tiziana Tripodi, rappresentante di Cisl Fp Piemonte.

Le parole della sindaca

Sul tema, infine, si è attivata anche l’Amministrazione. «Chiederò un incontro con i liquidatori per avere informazioni precise sulla situazione – interviene la sindaca Elena Piastra -. Le notizie che abbiamo acquisito sull'aggiudicazione della gara dei servizi, che scadeva il 30 settembre, e le relative valutazioni ci sono arrivate dal sindacato. Noi avevamo già richiesto la convocazione di un'assemblea con i soci pubblici tra fine agosto ed inizio settembre per capire i prossimi passi. Ma non c’è stato seguito».

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