#Speriamononpiova, il comitato per monitorare i rii
Dopo il maltempo di giugno, è stato costituito dai cittadini di Sant'Anna
#Speriamononpiova, il comitato per monitorare i rii
#Speriamononpiova
#Speriamononpiova è il nome scelto dal comitato spontaneo che si sta costituendo tra i cittadini di Sant’Anna, accomunati dagli eventi alluvionali del mese scorso.
Un’iniziativa che ha l’obiettivo e l’ambizione di monitorare il lavoro dell’Amministrazione dopo i fenomeni franosi e le esondazioni avvenute a giugno. Il progetto, che sarà depositato nei prossimi giorni, si presenta con un biglietto da visita ben chiaro e definito, così come si legge nel suo statuto. «Il comitato spontaneo si pone per la risoluzione del seguente problema - si legge -: sottrarre la popolazione dai pensanti impatti derivanti da frane e allagamenti nella consapevolezza che una parte importante del territorio sanmaurese è, per sua morfologia, di carattere collinare. Verifica del corretto stato manutentivo dei rii collinari, stato dell’arte degli appalti di manutenzione ordinaria e straordinaria per la pulizia degli stessi, verifiche periodiche dei tratti intubati e sulla loro capacità ricettiva, corretto coinvolgimento dei frontisti con ordinanze periodiche. Realizzazione di opere di mitigazione e adozione di tute le misure necessarie, affinché non si verifichino nuovamente situazioni emergenziali come quelle che hanno colpito alcune aree di San Mauro, nel mese di giugno 2020. Ottenimento di protocolli e interventi tali da assicurare che da parte delle autorità pubbliche sia esercitato un costante monitoraggio e vigilanza sullo stato dei luoghi».
Sono tanti gli ambiti su cui il comitato vuole vederci chiaro e che hanno spinto i cittadini a organizzarsi per chiedere siano date delle risposte nette su quanto accaduto in quei giorni. «Primo tra tutti - spiegano -, vogliamo capire cos’è successo il 15 giugno. Abbiamo infatti percepito una netta differenza di comportamento da parte dell’Amministrazione tra i primi eventi, che risalgono all’8 e 9 giugno, rispetto l’ultimo allagamento, del 15. Nel primo caso infatti, la macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente, il Comune ha mandato la protezione civile e i tecnici per dare tutto il supporto necessario. Pochi giorni dopo, invece, siamo stati lasciati soli, il sindaco è sparito. Ci siamo tirati fuori dal fango senza l’aiuto di nessuno».
Ma non solo. «Abbiamo letto alcune delibere di Giunta comunale dove si predisponevano iniziative a favore delle famiglie colpite dal maltempo - dicono -. Ebbene, tra i numeri civici indicati ne sono stati saltati alcuni. Troviamo questa decisione inammissibile e tremenda, così come senza senso il fatto che sia stata data la regolarità tecnica da parte dei dirigenti. Un Comune non può scegliere di aiutare solo alcuni, soprattutto per un evento circoscritto a una zona, come è stato quello di giugno. Ci auguriamo che anche le opposizioni in Consiglio comunale facciano la propria parte, chiedendo spiegazioni di questo atteggiamento».
Le iniziative
Tra le iniziative che il comitato #Speriamononpiova vuole intraprendere anche la possibilità di collaborare con enti di ogni livello, coordinare la propria azione con quella di altri soggetti analoghi, avviare campagne di sensibilizzazione affinché ci sia un costante monitoraggio sullo stato dei luoghi e sulla loro sicurezza. «Abbiamo segnalato più volte le condizioni del giardinetto, compromesso dopo gli allagamenti - raccontano -. Soltanto dopo il post sui social è stato transennato, impedendone l’accesso ai bambini».
E poi, intraprendere azioni legali. «Ma non è questo al momento il nostro obiettivo primario - spiegano i membri del gruppo -. La battaglia di Green River è una battaglia che si farà, nel caso, in altre sedi».