Tenta di estorcere denaro al titolare di un locale cinese: arrestato

Tenta di estorcere denaro al titolare di un locale cinese: arrestato. L'episodio è avvenuto nel pomeriggio di ieri, lunedì 2 settembre 2024, in un ristorante al confine tra i quartieri Aurora e Barriera di Milano. Sono scattate le manette ai polsi per un uomo di 49 anni, indiziato di «tentata estorsione e danneggiamento».

Tenta di estorcere denaro al titolare di un locale cinese: arrestato

È entrato a pomeriggio inoltrato di ieri, lunedì 2 settembre 2024, in un ristorante cinese al confine tra i quartieri Aurora e Barriera Milano e ha tentato di estorcere 3000 euro al titolare del locale.

«Dammi 3000 euro, altrimenti ti spacco tutto e domani me ne dai 5000». Sono queste le parole che un uomo, 49 anni, ha rivolto al connazionale gestore del ristorante torinese.

Dopo il rifiuto del proprietario, la situazione è precipitata fino all'arrivo delle forze dell'ordine. Il titolare ha infatti visto davanti ai propri occhi l’ira dell’uomo riversarsi su tavoli e sedie che, scagliate in aria, hanno danneggiato parte del locale.

L'intervento delle Forze dell'Ordine

Percepita la gravità della situazione, il titolare ha così deciso di chiamare il 112. L’equipaggio della Radiomobile dei Carabinieri, una volta giunta al ristorante, ha trovato il presunto autore della tentata estorsione e del danneggiamento per terra, apparentemente privo di sensi.

L’arrivo dei sanitari e gli accertamenti a seguito dell’accesso in ospedale hanno poi confermato il buono stato di salute dell’uomo, che verosimilmente potrebbe essere rimasto sul pavimento per inscenare davanti agli investigatori un’aggressione da parte del titolare del locale.

Dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti, i Carabinieri hanno tratto in arresto il 49enne poiché gravemente indiziato di «tentata estorsione e danneggiamento». L'uomo, connazionale del titolare del ristorante, si trova ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I provvedimenti a carico del soggetto citato sono stati emessi durante le indagini preliminari e, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza.