L'SOS del rifugio Le Sfigatte: "Siamo al collasso, servono stalli e adozioni"
Segnalazione recente di una cucciolata anche a Settimo: "Potrebbero essere salvati se solo si offrisse loro ospitalità, al resto pensiamo noi"
Sono piene di buoni propositi, volenterose e sempre pronte a spendersi per i mici bisognosi ma, purtroppo, con l'arrivo dell'estate e l'aumento degli abbandoni, si trovano a gestire una situazione ormai quasi insostenibile.
L'SOS del rifugio Le Sfigatte
Questo il messaggio affidato alla pagina social gestita dalle volontarie Le Sfigatte, che operano a Torino e provincia: "Urgono stalli per evitare morti di mici che potevano essere salvati. Oltre 130 gatti in stallo tra cuccioli e adulti e scarsissime richieste di adozione. Adulti chiusi in gabbia in sede, altri parcheggiati nei box del rifugio che non lasciano il posto per le nuove entrate, cuccioli che crescono in stallo, stallatori che senza adozioni non possono essere liberati per accogliere nuove emergenze e che ora, andando in vacanza, ci restituiranno anche i mici".
"Ogni giorno - prosegue il racconto - riceviamo diverse telefonate e mail di richieste di aiuto di gatti e cuccioli abbandonati, non è da noi rispondere 'non possiamo' ma senza stalli disponibili non sappiamo dove metterli.
Sapere di tutte queste situazioni a rischio per le quali non possiamo intervenire è esasperante, così come è frustrante avere la consapevolezza che finiranno malamente, lasciati per strada al loro destino…quando sarebbe bastato un bagno e un po' di buona volontà".
"Ci seguono e ci leggono tantissime persone ma nonostante ogni giorno facciamo richieste di stalli supplicando un aiuto (non aiutate noi ma loro) non c’è quasi nessun riscontro; condivisioni, tanti commenti ma scarsissimi aiuti concreti a livello pratico in questo periodo. È periodo di vacanze, di fine settimana al mare, evidentemente nessuna voglia di impegnarsi, neanche se si tratta di salvare vite … 'le sfigatte si arrangeranno in qualche modo…'. Purtroppo no, non abbiamo risorse infinite, durante l’estate si va ben oltre il limite".
"Serve solo ospitalità, al resto pensiamo noi"
Intanto sulla pagina social del gruppo di volontarie da qualche giorno vengono quotidianamente segnalati con foto e descrizione i gatti oggetto di segnalazione e che purtroppo non possono essere gestiti al momento dalle volontarie: "Ogni giorno vi faremo l’elenco di alcune segnalazioni arrivate di gatti che potrebbero essere salvati se solo si offrisse loro anche una stanza o un bagno, perché non si chiede altro, solo ospitalità, al resto pensiamo noi e sosteniamo tutte le spese. C’è parecchia delusione, perché noi senza collaborazione abbiamo le mani legate e tutti i mici che avranno la sfortuna di essere segnalati in questo periodo drammatico purtroppo non avranno la possibilità di avere un futuro".
Chi avesse voglia di dare una mano può scrivere a volontari@lesfigatte.it.
I gattini segnalati a Settimo
Tra le segnalazioni ci sono anche alcuni cuccioli avvistati a Settimo in zona Settimo Cielo nei pressi del deposito DHL: "Segnalazione di 10 giorni fa, cuccioli di due mesi… il nero è stato investito da un furgone qualche giorno dopo" scrivono le volontarie.
Il fenomeno dell'abbandono
"Sapete quanti gatti vengono letteralmente mollati per strada? - raccontano poi dall'associazione - Gatti di persone defunte, sfrattate, disagiate o di chi ha deciso che non vuole più prendersene cura. I numeri sono impressionanti e aumentano ancora di più in estate. Mici adulti rifiutati, per non parlare delle cucciolate …segnalazioni su segnalazioni.
La storia, dopotutto, è sempre la stessa: si legge l’appello, ci si intenerisce, magari viene un po’ il magone, ma tanto ci penserà qualcun altro e quanti hanno davvero voglia di offrire tempo, cure e dedizione? Pochi, pochissimi. Incappiamo ripetutamente nel disco rotto, che dice: “Oddio, aiutateli, per favore! Fate qualcosa”, senza che ci si domandi mai cosa sta dietro ad ogni singolo appello. Mettiamo tutte le nostre risorse, tutte…a volte anche quelle economiche personali, pur di mandare avanti “la baracca”, ma se alla richiesta di aiuto non segue, da parte di chi ci conosce, un supporto concreto (cioè uno stallo o un’adozione), noi, ad un certo punto, ci dobbiamo fermare. Ed è con un dolore immenso che abbiamo dovuto iniziare a SCEGLIERE a chi dare la priorità. Per un’associazione come la nostra, dover decidere chi lasciare indietro è una sconfitta. E, per favore, basta con la solita frase: 'ma metteteli al rifugio…sempre meglio che in strada o in gabbione', perché non avete idea di come la situazione sia al collasso".
"Due morti che potevano essere evitate"
Le volontarie fanno sapere che al rifugio ci sono "oltre 100 gatti e tutti i box e i recinti di ambientamento sono occupati da gatti che devono fare terapie e gatti domestici recuperati che abbiamo dovuto chiudere in gabbia per mancanza di stalli. Pensate che sia un posto adatto per gatti di casa? Purtroppo no e ve lo facciamo capire in un modo un po’ crudo ma purtroppo fin troppo reale".
"Segnalati due gatti di casa di una signora sfrattata, non c’era nessuno stallo e l’alternativa alla strada era il rifugio. Sono stati messi in un box di ambientamento, dove sono sempre stati nascosti, e poi liberati dopo un mese.
Dopo qualche settimana ne abbiamo trovato uno morto nel prato e dopo un mese abbiamo trovato il secondo. Vi mettiamo la foto da vivi, terrorizzati nel box, vi risparmiamo quella da morti. SONO MORTI PER LO STRESS di trovarsi da una casa ad un posto con 100 gatti, completamente destabilizzati. Avete idee la frustrazione e i sensi di colpa anche se il rifugio era l’unica opzione possibile? Questo senso di colpa però dovrebbero averlo anche tutti quelli che potrebbero offrirsi per uno stallo e non lo fanno; se lo avessimo trovato ora sarebbero vivi. Da sole non possiamo farcela, con il vostro aiuto, sì! Siate voi la differenza…"