Intervista

A tu per tu con l'assessora Gaiola: "Investire sulla scuola è investire sul futuro"

A colloquio con l'amministratrice che si occuperà di istruzione e alla lotta per la parità di genere

A tu per tu con l'assessora Gaiola: "Investire sulla scuola è investire sul futuro"
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In queste settimane successive all'esito elettorale che hanno visto la riconferma della sindaca Elena Piastra e la composizione della nuova squadra di assessori, il nostro settimanale La Nuova Periferia ha fatto una chiacchierata con i neo amministratori (alcuni dei quali alla loro seconda esperienza) parlando con loro di progetti e prospettive future.

A tu per tu con l'assessore Gaiola

Oggi tocca all'assessore Chiara Gaiola, la candidata che in assoluto ha raccolto il maggior numero di preferenze da parte degli elettori, e per la quale si apre il secondo mandato in Giunta in cui si occuperà di scuola, giovani ma anche di lotta contro la violenza sulle donne.

Innanzitutto, la chiamiamo assessore o assessora?
«Assessora».

Quindi, la lotta per la parità di genere passa anche dal linguaggio?
«Passa da tantissimi elementi, tra cui disparità salariale, gender gap e linguaggio. Siccome la società sta cambiando, credo sia giusto adeguare anche le declinazioni. Per quanto riguarda questa delega, mi piacerebbe continuare il lavoro con il centro antiviolenza Uscire dal Silenzio e spero che ci sia una rinnovata collaborazione con le scuole, in particolare con i dirigenti scolastici. Vorrei ampliare e confermare alcune attività che già portano avanti i singoli istituti, ovviamente fatta salva l'autonomia dei comprensivi».

A proposito di scuola. In via Volta è in corso l'ampliamento dell'asilo nido, in via Fantina sta per nascere il Centro Civico. Come cambierà la qualità dei servizi educativi?
«Anche se può sembrare una frase retorica, partiamo dal fatto che investire sulla scuola significa investire sul futuro. Credo che l'asilo e la nuova scuola siano per Settimo due incredibili possibilità di crescita sia a livello educativo ma anche come comunità. Sulla progettazione del Civic Center, dovremmo lavorare in termini di contenuti in un percorso di condivisione con la stessa scuola che nascerà in un quartiere già protagonista di grandi trasformazioni. Inoltre, ricordiamoci che si tratta di un centro civico e non esaurisce la sua funzione all'offerta didattica ma si aprirà alla partecipazione dei cittadini».

Rispetto ai sostegni alle famiglie, nel programma avete parlato di un'ulteriore riduzione delle rette per le fasce medie. In cantiere, c'è altro?
«La riduzione delle rette è la priorità. Poi, c'è il centro famiglia. È un luogo di aggregazione, uno spazio in cui si possono trovare tantissimi servizi sia per i nuclei familiari ma anche per i ragazzi. Penso possa essere uno dei punti principali da cui ripartire».

Si è parlato a lungo di Settimo come città a misura di bambino. E invece per i giovani?
«Si è fatto molto, ma credo si possa fare di più. Questo perché la società è profondamente mutata e quindi devono cambiare i metodi. Non si può parlare di più di politiche giovanili in un unico senso, ma i giovani esprimono bisogni diversi che vanno dal tempo libero al tema della salute mentale. È necessario ripartire dall'analisi dei bisogni, provare a coinvolgere il Consiglio comunale e nei prossimi anni misurare il risultato di queste azioni».

Tra le deleghe, mantiene le associazioni culturali. Che lavoro porterà avanti?
«Le associazioni offrono un ventaglio enorme di opportunità. Per me è importante mantenere la Pro Loco, con cui proseguirà un rapporto di lavoro strettissimo. Sono sicura che potrà crescere ulteriormente e mi muoverò in continuità con quello che è stato fatto. Con l'idea di proporre nuove manifestazioni».

Nel suo curriculum politico, è stata segretaria del Pd, consigliera e ora assessora «bis», eletta con il maggior numero di voti. In prospettiva, cosa farà?
«Quel numero ha sorpreso anche me. Non perché pensassi di aver governato male, ma quando mi capitano le cose belle tendo a pensare di non meritarle. Sono rimasta “intontita”, ma ho subito detto alla sindaca di fare di me quello che sarebbe stato utile per la città. E continuerò così. Farò quello che è più utile per Settimo e per il mio partito».

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