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"Il piano regionale per la qualità dell'aria rischia di colpire il mercato di Settimo"

La presa di posizione della sindaca Piastra: "Serve un piano comune e sinergico, non a macchia di leopardo"

"Il piano regionale per la qualità dell'aria rischia di colpire il mercato di Settimo"
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Il nuovo piano per la qualità dell’aria proposto dalla Regione Piemonte nei giorni scorsi per la sindaca di Settimo Torinese Elena Piastra presenta diverse criticità.

La sindaca di Settimo contro il piano regionale per la qualità dell'aria

Anzitutto la sindaca non approva il fatto che la Regione deleghi "le scelte su quali azioni intraprendere ai singoli comuni che 'sforano' i criteri. Come se l’aria potesse essere 'fermata' tra un comune e l’altro, o come se una misura adottata solo a Settimo potesse migliorare la qualità dell’aria generale dell’area metropolitana".

Per Piastra "serve un piano comune e sinergico, non a macchia di leopardo."

La questione del blocco degli Euro 5 e i mercati a rischio

Altro aspetto critico segnalato dalla sindaca è il blocco dei diesel euro 5 dal 1 ottobre 2025 solo per i comuni oltre i 30.000 abitanti. "Questa misura deve prevedere deroghe almeno per alcune attività economiche (ad esempio gli ambulanti), altrimenti rischieremmo di non far montare a Settimo, Collegno, Rivoli, ecc. i banchi del mercato, che invece potranno montare senza problemi a Chivasso, a pochi chilometri dalla nostra 'aria', ma con qualche abitante in meno".

"Si investa sul trasporto pubblico"

"Inoltre, le strategie più importanti devono passare attraverso investimenti sui trasporti pubblici per ridurre l’uso e l’inquinamento delle auto private - prosegue Piastra - Invece negli ultimi mesi abbiamo assistito a tagli costanti su Stazione Torino Stura, nessun treno in più per Settimo e aumento del costo del biglietto, per non parlare della scomparsa del confronto sulla progettazione del tratto di Metro2 verso Pescarito".

"E si incentivi il teleriscaldamento"

Così come per la sindaca settimese "sarebbe necessario aggiungere obblighi (con norma nazionale) da fonti non fossili anche per il teleriscaldamento e incentivi per le città che usano sistemi di riscaldamento meno inquinante, oltre a sistemi di rifornimento alternativo, soprattutto per i grandi mezzi".

Piastra ricorda infatti come in Piemonte non ci sia un punto rifornimento idrogeno in tutta la Città metropolitana, soprattutto nei luoghi più importanti per gli assi autostradali: "I finanziamenti regionali sono andati prioritariamente nel Novarese.

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