La scorsa settimana l’assessore all’ambiente Alessandro Raso ha partecipato, in rappresentanza del Comune di Settimo, all’assemblea nazionale della Rete dei Comuni Sostenibili svoltasi a Roma. La città è stata uno degli esempi virtuosi che hanno animato la due giorni capitolina.
Settimo come esempio virtuoso
Pesaro, Prato, Lecce e numerose altre città hanno esposto alcuni dei loro progetti che proiettano le relative amministrazioni all’avanguardia in vari settori.
Settimo si è concentrata sulla rigenerazione urbana. «Da un lato, abbiamo parlato del progetto della nuova scuola del Borgo Nuovo, il cui cantiere è iniziato nelle scorse settimane». La nuova scuola avrà le caratteristiche di un centro civico, uno spazio aperto alla cittadinanza che punta a valorizzare l’area di via Fantina a partire dai servizi pubblici.
Gli altri progetti esposti hanno riguardato la viabilità, la sicurezza stradale e la tutela dell’ambiente. «Abbiamo portato l’esempio di varie azioni integrate messe in campo nel nostro centro storico – prosegue Raso – E quindi la pedonalizzazione di via Italia e la realizzazione delle piattaforme rialzate fuori dalle scuole, in particolare in via Buonarroti. Iniziative nate per rendere la città sempre più a misura di pedone, con benefici ambientali, commerciali e di recupero di spazi da destinare alla socialità».
Coerentemente con lo spirito della Rete dei Comuni sostenibili, si è cercato di “misurare” il più possibile i benefici prodotti sulla base di vari parametri.
«Le azioni infrastrutturali si sono legate a progetti di monitoraggio – approfondisce Raso – Prima di realizzare le piattaforme rialzate, abbiamo aderito a un progetto del comitato Torino Respira tramite il quale abbiamo collocato sensori per la misurazione puntuale degli agenti inquinanti. I dati raccolti hanno confermato la tesi iniziale: la pedonale ha prodotto un significativo miglioramento della qualità dell’aria nel tratto rinnovato e ha ribadito come l’area davanti alla scuola Giacosa, prima dell’intervento, fosse una delle più inquinate della Città, anche probabilmente per l’abitudine dei genitori a fermarsi in zona negli orari di ingresso e uscita degli studenti. Una pratica che abbiamo cercato di scoraggiare con la nuova viabilità, che ha ristretto la carreggiata impedendo di fatto la sosta selvaggia».