Settimo

Ruba le carte carburante da due aziende e fa il pieno per familiari e amici

E' stato individuato e poi denunciato grazie alla videosorveglianza

Ruba le carte carburante da due aziende e fa il pieno per familiari e amici
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Supera i cancelli delle aziende nel cuore della notte per poi cercare le auto e i furgoni presenti nei parcheggi delle ditte con un solo obiettivo: rubare le carte carburante.

I fatti

È quanto fatto, qualche notte fa, un 45enne di Settimo Torinese - già noto alle forze dell’ordine - denunciato dai carabinieri della Tenenza cittadina per furto aggravato plurimo. Le due razzie sono avvenute, a distanza di poche notti l’una dall’altra, prima in via Leini e poi in via Paganini.

L’uomo, una volta entrato nel piazzale aziendale, scavalcando le inferiate, con un cacciavite ha forzato tutte le porte dei mezzi parcheggiati - furgoni nella maggior parte dei casi ma anche qualche auto - per rubare le preziosissime carte carburante. Ovvero quelle tessere prepagate o che servono alle aziende - e in particolar modo ai dipendenti autorizzati - a pagare benzina, diesel e altri carburanti nelle stazioni di servizio. Con un’unica condizione: che questo avvenga a nome e per conto dell’azienda stessa e per finalità lavorative o di rappresentanza.

Il 45enne, dopo averle rubate, le ha portate a casa e, giorno dopo giorno, le ha utilizzate in alcuni distributori di Torino. Non solo per fare il pieno alla sua auto ma anche a quelle di familiari e amici.

Beccato grazie alle telecamere delle aziende

Peccato che le telecamere di videosorveglianza delle aziende, quelle cittadine - di Settimo e Torino - e dei distributori, abbiano filmato lui, l’auto usata per effettuare i «colpi» e anche le volte che ha effettuato il «pieno» a spese delle due aziende, del tutto ignare dell’accaduto. Una vicenda che avrà strascichi giudiziari, visto che i titolari delle due ditte hanno avuto un danno di diverse migliaia di euro: da una parte per l’uso delle carte carburante e dall’altra per i danni ai nottolini e alle porte dei mezzi dove erano custodite le carte stesse.

Le indagini dei militari dell’Arma sono ancora in corso e sono volte a capire se l’uomo possa aver agito, già nel recente passato, in altre aziende dell’area metropolitana torinese con il medesimo modus operandi.

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