"Intitolare una via a Cicciolina? Era solo una provocazione"
Parla l'architetto Lepore che nei giorni scorsi è finito sotto i riflettori per delle esternazioni fatte in commissione Toponomastica
Tra proposte serie e provocazioni, l'ultima commissione toponomastica ha «infiammato» il clima politico.
Il caso
Al centro del dibattito, in particolare, l'ipotetica cancellazione di Anna Frank e Norma Cossetto dal registro dei nomi di persone a cui intitolare una via del territorio. La richiesta – votata negativamente e rispedita al mittente - è arrivata da uno dei componenti della commissione, l'architetto Gianluca Lepore, nell'ultima seduta del 6 novembre 2023, giorno in cui risale anche la «proposta provocatoria» di intitolare una via ad Ilona Staller, in arte Cicciolina.
Per Lepore, nominato in quota Lega ma da circa tre anni non più tra le fila del Carroccio, ci sarebbe stata una strumentalizzazione della richiesta avanzata nella commissione presieduta dall'assessore Luca Rivoira, di cui sono membri anche Antonino Pultrone, Paolo Silvetti e Ivo Bissoli.
La versione del diretto interessato
«Nella commissione dovevamo dibattere l'intitolazione di una nuova strada nel complesso commerciale di Settimo Cielo. La discussione è nata in una precedente seduta del 17 aprile, dove io indicai la compositrice Clara Wieck mentre il signor Silvetti propose il Trio Lescano», spiega Lepore, ripercorrendo le tappe di una vicenda che ha visto il nome del Trio Lescano, però, bocciato dalla Prefettura, come verbalizzato, perché uno dei componenti è ancora in vita. A quel punto, Lepore auspicava venisse presa in considerazione l'opzione Wieck ma invece subentrò a sorpresa come toponimo Maria Callas, votato poi dagli altri commissari, perché in quell’area si voleva utilizzare un nome legato al mondo della musica.
«Visto che tutti i nomi che propongo sono non accettabili con futili scusanti come “ma non la conosco”, “nessuno ne parla”, e visto che senza avvisi vengono proposti nominativi in corso d'opera, tirai fuori la proposta di Cicciolina – aggiunge -. E finì tutto con una bella risata e chiesi naturalmente di non verbalizzare, e invece venne verbalizzato».
La questione Frank e Cossetto
Insomma, una provocazione in una commissione che si è ulteriormente surriscaldata con la discussione dell'ordine del giorno dedicato alle Varie ed eventuali. Un punto in cui Lepore ha presentato un nuovo documento per chiedere la cancellazione di Anna Frank e Norma Cossetto dal Registro delle Denominazioni da attribuire sul territorio. Una richiesta che «non aveva nulla a che vedere con Ilona Staller, ma sono due fatti diversi».
«Se è altamente strumentale Norma Cossetto, deve essere considerato ad alta strumentalizzazione anche Anna Frank», riflette Lepore, riprendendo le dichiarazioni della sindaca Elena Piastra che, durante la commissione del maggio 2021, aveva parlato di «altissimo rischio di strumentalizzazione» per la proposta Cossetto.
«Io ho chiesto la cancellazione di entrambe. Non ho proposto il nome di una pornografa al posto di una diarista dell'Olocausto. Il problema nasce dal verbale, scritto male, a cui mi opposi senza ottenere modifiche. Io mi prendo le mie responsabilità per quanto riguarda la cancellazione di Anna Frank, ma anche per quella di Norma Cossetto», ribadisce Lepore nel tentativo di fare chiarezza una volta per tutte.
«Le menzogne al sapore di campagna elettorale hanno vita breve», conclude l'architetto, circoscrivendo l'accaduto ad una partita strettamente politica.
Il commento di Maugeri, Lega
«Da giugno 2020, Lepore non fa più parte della Lega, lo sanno tutti. Come lui stesso ha dichiarato, non rappresenta più il partito ma parla a titolo personale», è il commento laconico di Manolo Maugeri, segretario del Carroccio, che si defila dalla vicenda.
L'assessore Rivoira
Chiude Luca Rivoira, assessore e presidente della commissione toponomastica, interpellato soprattutto in merito alla ricostruzione dei fatti fornita nel verbale. «Gli altri commissari non hanno contestato il verbale. Verbale o meno spiace dover assistere alla richiesta di cancellazione di nomi come Anna Frank o Norma Cossetto. Le città – conclude Rivoira - ha bisogno di simboli tangibili per conservare la memoria e ispirare azioni future».