Unitre, ancora nessuna prospettiva per la ripartenza
Lettera aperta del presidente ai sindaci di Gassino, Castiglione, San Raffaele Cimena e Sciolze
Unitre, ancora nessuna prospettiva per la ripartenza.
Unitre
Il futuro resta assolutamente incerto per l’Unitre della collina. Di riavvio, per il momento, non se ne parla ancora. Troppi i nodi da sciogliere, legati all’organizzazione dei corsi, al mantenimento del distanziamento sociale, come prevedono le norme anti - Covid, ed alle sedi.
Il presidente dell’Unitre collinare Leonardo Losito, ha inviato una lettera aperta ai sindaci dei quattro Comuni che supportano l’associazione (Sciolze, San Raffaele, Gassino e Castiglione), per fare il punto su quelle che potrebbero essere le prospettive per il futuro.
La lettera aperta
«Pur avendo cessato le nostre attività, abbiamo, nel frattempo, dato avvio a una serie di iniziative volte a predeterminare le condizioni di ritorno all’auspicabile “normalità”. In tal senso il Direttore dei Corsi e i suoi più stretti collaboratori, hanno preso contatto con tutti i Docenti per verificare la loro disponibilità in ottica prossimo Anno Accademico.
Con estremo piacere e soddisfazione, l’adesione è stata totale. Non possiamo abdicare, siamo fermamente convinti, sia pure non trascurando e sottovalutando le difficoltà che inevitabilmente incontreremo, di poter svolgere ancora un ruolo attivo sul territorio. Lo dobbiamo ai nostri associati, a Voi che ci supportate concedendoci i locali per sviluppare i nostri programmi, a tutti gli altri soggetti che a diverso titolo e intensità ci supportano e, consentitemi di dirlo, riconoscere al Consiglio Direttivo, il meritevole ringraziamento per non volersi sottrarre all’obbligo etico, morale, professionale e umano, che si concreta nel non voler “abbandonare la nave” in questa dolorosa situazione. Nello specifico, chiediamo, pur con la piena e cosciente consapevolezza della complessità dell’operazione, il Vostro contributo nel fornirci, ancora una volta, la Vostra collaborazione affinché le nostre attività possano avere un futuro. Per dare continuità al nostro operato abbiamo ipotizzato un programma esattamente coincidente con quello dell’Anno Accademico non completato. In altre parole, avere la conferma della disponibilità dei locali posti a nostra disposizione per l’anno 2019/2020. Se ciò costituisce il punto di riferimento di partenza, è di tutta evidenza che dovremo tenere presente che la maggior parte delle sedi, occupa spazi in condivisione con altre associazioni, biblioteche e, con queste, dovremo affrontare verosimilmente i problemi del distanziamento sociale, probabilmente dei doppi turni e tutte quelle emergenze logistiche che si proporranno in ragione della situazione reale nella quale ci ritroveremo in corrispondenza dell’avvio del nuovo anno accademico». E ancora: «Già oggi siamo alle prese con problematiche di non facile soluzione. La nostra realtà è costituita da una “popolazione” di associati che, al 45% ha un’età superiore a sessantasette anni. Questo dato, alla luce dei riscontri finora accertati, ci obbligherà, inevitabilmente, a “ripensare” il nostro modo di agire e operare, in particolare, persistendo le incognite a oggi non completamente fugate e in ottica di proiezione futura».