Ora a Settimo c'è un'area dedicata a Vittorio Beltrandi, eroe del Risorgimento
La sindaca Piatra ha spiegato le ragioni di questa iniziativa concretizzatasi grazie alla Commissione Toponomastica
E' stata inaugurata questa mattina, sabato 28 ottobre 2023, alla presenza delle istituzioni e dei rappresentanti delle associazioni, l'insegna che sancisce ufficialmente l'intitolazione dell'area verde nei pressi del Mulino vecchio, fra via Ariosto e via Castiglione, a Vittorio Beltrandi, importante personaggio della storia settimese e nazionale.
L'intitolazione
L'iniziativa è stata promossa dal Comune di Settimo, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città metropolitana di Torino e della Guardia di Finanza, essendo stato Beltrandi alfiere nella Legione reale leggera, antesignana della Guardia di Finanza.
La sindaca Piastra ha ringraziato Paolo Silvetti, Luca Rivoira e tutta la Commissione toponomastica comunale per aver dato concretezza a una proposta che risale ad alcuni anni fa e spiegato come l'intitolazione vada di pari passo con l'intento di "provare a ricostruire la vita di un uomo che sicuramente è nato nella nostra città che ha fatto la sua parte nella storia d'Europa. L'intento è di togliere dall'oscurità la storia di un singolo che diventa simbolo della Storia".
E in merito al luogo scelto Piastra ha aggiunto: "Come vedete dai 7 tigli piantumati è un luogo di accoglienza all'ingresso della città. Quello che vedete è il Mulino Vecchio che è stato in uso fino agli anni Settanta. Questo è uno degli spazi su cui l'amministrazione nei prossimi anni continuerà a lavorare anche per recuperare la tradizione legata alla molinatura. Per chi non lo sapesse qui è ancora visibile il tratto del rio Freidano che è proprio il cuore della nostra città. Questo è quindi per tanti motivi un luogo chiave che racconta l'identità di Settimo".
Chi era Vittorio Beltrandi
Nato a Settimo Torinese nel 1779, alfiere della Legione reale leggera, Beltrame di fu protagonista della rivolta scoppiata a Torino nel marzo 1821 per la Costituzione. Condannato a morte, riparò in Spagna, poi in Francia e successivamente in Algeria. Nel 1842 il re Carlo Alberto gli concesse la grazia, reintegrandolo nel proprio ruolo.
"La storia personale di Beltrame - spiegano i promotori dell'iniziativa - personalità complessa ma ricca di umanità, è emblematica dello spirito di sacrificio che affratellò tanti uomini e donne negli anni del Risorgimento italiano, alimentando la speranza in un’Italia libera, unite e democratica".