Lutto

Settimo ha detto addio a Paky, giovane papà ucciso da un malore a 43 anni

Autotrasportatore e ultras del gruppo Tiger L84, è ricordato da tutti come "un gigante buono"

Settimo ha detto addio a Paky, giovane papà ucciso da un malore a 43 anni
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E' passata una settimana da quando nella Chiesa di Santa Maria di via Don Gnocchi è stato dato l'ultimo saluto a Pasquale Perillo, ma il dolore e lo  sgomento sono ancora forti.

Lo racconta la Nuova Periferia di Settimo

Morte improvvisa

Se n’è andato all’improvviso dopo un malore. Nonostante l’arrivo dei soccorsi e il trasferimento in ospedale per lui non c’è stato niente da fare. Stroncato così, senza alcun appello, a soli 43 anni. Un’«ingiustizia», come la definiscono in molti tra i presenti alle esequie, che lascia sgomenti e soprattutto senza parole.

Il legame con Borgo Nuovo

«Faceva l’autotrasportatore - ricorda un conoscente -, ma al netto del segno che può aver lasciato nelle vite di tutti durante il suo lavoro, è innegabile che la sua infanzia e giovinezza vissuta nel quartiere del Borgo Nuovo oltre che in tutta la città, possa mai lasciare i nostri cuori e i nostri ricordi».

"Gigante buono"

«Paky», così lo conoscevano tutti, era uno che la sua voce la faceva sentire, eccome. «Era un gigante buono», ricorda chi con lui ha condiviso la curva degli ultras del gruppo Tiger L84, la nota società di calcio a 5 del nostro territorio. «Era un gigante buono e il suo vocione mancherà a tutti quanti noi - ripetono sconsolati i compagni di curva che si sono presentati in massa con tanto di “maglietta d’ordinanza” -. Un ragazzone che ha partecipato con noi a tante manifestazioni sportive e che ha collaborato con noi per far crescere l’interesse di tutta la collettività attorno a questo nostro mondo sportivo».

Un «esempio», lo definiscono anche i residenti vicini di casa, nel quartiere Borgo Nuovo. C’è chi ne ricorda l’impegno e l’amicizia con tanti giovani e chi lo ricorda ancora oggi come un marito e un padre esemplare per i suoi due giovanissimi figli Gabriel (che milita proprio tra le fila della L84) e Sara, e per la moglie Jessica.

«Paky - ricorda ancora una volta un amico  - era un uomo che aveva tanto ancora da insegnarci e da trasmetterci. Purtroppo ci ha dovuto lasciare troppo in fretta e a noi non resta che fare tesoro di quello che ci ha lasciato in questi anni. Ricordi che custodiremo, davvero come un tesoro, affinché un domani li si possa trasmettere ai figli e raccontare chi ha rappresentato, per tutti noi, la figura del loro grande papà».

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