Materiale rubato a un noto marchio sportivo rimesso in vendita a Settimo
A finire nei guai, dopo l’intervento e la perquisizione dei carabinieri della Tenenza di Settimo, sono stati padre e figlio, accusati di ricettazione
Succede che nelle ultime settimane un importante marchio di commercio sportivo si sia presentato ai carabinieri, in Emilia Romagna, per sporgere denuncia. Succede che la denuncia, come di rito, viene trasmessa anche ad altri comandi provinciali e locali del territorio, soprattutto se si tratta di un caso sul quale indagare a 360 gradi.
Lo racconta il settimanale La Nuova Periferia
La denuncia
Andiamo con ordine. Il grande marchio sportivo denuncia la sparizione di una serie di «scatole», o «box», all’interno delle quali venivano stivate le merci da consegnare ai centri commerciali sparsi in tutta Italia. Scatole ripiegabili e di una certa fattura, di un valore commerciale di circa 200 euro ciascuna. Ebbene, circa 200 di queste scatole - secondo quanto si apprende - sono sparite nel corso delle ultime settimane in Piemonte e nella provincia di Torino.
L'annuncio on line
Anche i carabinieri della Tenenza di Settimo si sono interessati al caso e hanno cercato ogni possibile traccia di collegamento con il nostro territorio. Fino ad arrivare, sembra assurdo, a dei veri e propri annunci di vendita on line su siti specializzati per la vendita di articoli anche di seconda mano.
Le fotografie e la descrizione dei prodotti messi in vendita dall’inserzionista corrispondevano a quanto denunciato dai rappresentanti del marchio commerciale, e così i militari non ci hanno pensato due volte ad approfondire la vicenda.
Hanno seguito le tracce disseminate sul web fino ad arrivare, nel corso dello scorso week end, a bussare alla porta di un’abitazione di Settimo. E’ lì che sono state rinvenute ben 54 di queste scatole custodite e ben nascoste. Nel corso della conseguente perquisizione domiciliare i militari hanno inoltre rinvenuto, tra la cantina e gli altri locali dell’abitazione, una serie di altri prodotti. Profumi, accessori e capi d’abbigliamento, per un valore totale di circa 5mila euro. Materiale sul quale sono tutt’ora in corso indagini per verificare la provenienza dei prodotti sequestrati.
Le scatole, una volta rinvenute e sequestrate dai militari - invece - sono state restituite al legittimo proprietario.
A finire nei guai, dopo l’intervento e la perquisizione dei carabinieri della Tenenza di Settimo, sono stati padre e figlio, accusati di ricettazione.
Le indagini sul materiale che è stato sequestrato all’interno dell’abitazione e nei locali di pertinenza continuano per accertare eventuali altre responsabilità dei due.