Il caso

Furti e paura: scuola di danza costretta a lasciare Barriera di Milano

Renato Cosenza, presidente del sodalizio: "Sono molto legato al quartiere. Ma ormai è diventato quasi un ghetto"

Furti e paura: scuola di danza costretta a lasciare Barriera di Milano
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Crisi senza fine in Barriera di Milano: ondata di furti e terrore fra gli allievi. Dopo la chiusura dello Spazio 211, addio anche alla scuola di danza.

Il caso

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha già annunciato che presto si incontrerà con i responsabili dello Spazio 211, storico luogo culturale della città, dopo l'annuncio della chiusura, per le continue minacce e assalti da parte di tossici e spacciatori nella zona di via Cigna.
La chiusura segna una pagina triste per il quartier, che deve essere scongiurata. Dal Comune di Torino hanno dato segnali che puntano ad  affrontare questi problemi e trovare una soluzione che permetta allo Spazio 211 di proseguire con le sue attività.

Ma le notizie non belle continuano: un’altra istituzione del quartiere, L'Araba Fenice, associazione che ha sede in via Desana, ha reso noto di non poter più continuare le attività nello stesso luogo.

Dal 2010, l’associazione ha promosso la rassegna Barriera Danza e ha poi fondato una scuola di danza e palestra, operando anche nelle scuole locali.

Renato Cosenza, responsabile dell’associazione, sottolinea come, a causa di timori legati alla sicurezza e cambiamenti nel quartiere, l'utenza è diminuita drasticamente, costringendo l'associazione a spostarsi in un altro quartiere.

Dopo il 2020, l'associazione ha anche affrontato ripetuti furti. La situazione è peggiorata dal periodo della pandemia, con intrusioni e furti frequenti. Malgrado gli iniziali successi del progetto Barriera Danza fino al 2015, la situazione è poi andata ad aggravarsi con meno spettatori e riduzione degli spettacoli.

L'associazione ha "stretto i denti" fino all'ultimo

Renato Cosenza ha espresso più volte il suo legame affettivo col quartiere. «Ma purtroppo devo dire che siamo stati sostanzialmente costretti ad andarcene – ha commentato Cosenza. Le persone hanno paura, alla sera non ci vogliono venire, hanno paura. Ogni estate abbiamo persone che entrano nei locali rubando pc e materiali».

E negli ultimi anni, il declino. «Da circa 7 anni abbiamo sempre meno spettatori in sala e una riduzione degli spettacoli. Da due anni siamo al Teatro Murialdo, in Borgo Vittoria, e lì il pubblico è tornato». "Io - conclude Cosenza - Sono molto legato al quartiere. Ma ormai è diventato quasi un ghetto, anch'io avevo paura a rincasare a piedi dalla scuola".

Ma il caso è aperto. Dalla"Scuola Professionale di Balletto di Torino", smorzano i toni e difendono in qualche modo il il quartiere: «Siamo in Barriera di Milano ormai da 30 anni e nessuno dei miei allievi ha paura nel frequentare la scuola, anche negli orari serali. E qualcuno arriva anche da altri quartieri di Torino. Barriera non è un ghetto, ma un quartiere multietnico, a volte difficile, ma non è scappando che la si aiuta a riqualificarsi».

Anche il consigliere comunale di Forza Italia, Domenico Garcea, va all'attacco: «perché un soggetto culturale, che ha beneficiato negli ultimi 10 anni di numerosi supporti di natura economica, strumentale e logistica lascia un quartiere senza restituire quanto ottenuto?».

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