Niente più reddito di cittadinanza: "Gestione impegnativa e tante richieste di appuntamento"
Parla Barbara Fantino, responsabile dell'area Disabili del settore socio-assistenziale dell'Unione Net
«Impegnativo». È così che Barbara Fantino, responsabile area disabili del settore socio-assistenziale dell'Unione Net, ha definito l'impatto della prima tornata di messaggi con cui l'Inps ha comunicato la sospensione del reddito di cittadinanza a quella fascia di persone considerate occupabili, senza minori o disabili in famiglia.
"Sms dell'Inps un po' fuorviante"
Un impatto che è ricaduto immediatamente sui servizi sociali dei Comuni e sui Centri per l'impiego, primi punti di accesso a cui si sono rivolti i cittadini per avere maggiori dettagli. Informazioni di cui, però, non erano in possesso neanche i servizi sociali, dato che solo in questi giorni «stanno arrivando le circolari».
«Rispetto alla gestione, noi ci stiamo interfacciando con il Centro per l'impiego perché tutte queste persone che hanno ricevuto le prime sospensioni erano seguite in percorsi di politica attiva del lavoro, percorsi lavorativi o formativi. Quello che ha un po' fuorviato è stato questo sms che diceva di rivolgersi ai servizi sociali perché, in realtà, il rivolgersi ai servizi sociali è sicuramente per persone che hanno problemi impellenti di tipo economico e con le quali noi useremo le nostre attività ordinarie, quelle attività che già facciamo. Ma sui percorsi di reddito di cittadinanza, se queste persone erano state dichiarate occupabili, non possono saltare al percorso di tipo più assistenziale», spiega Fantino, analizzando uno degli aspetti che ha generato più confusione e fiumi di telefonate ai servizi sociali durante la scorsa settimana.
Incremento delle richieste di appuntamenti
«Noi, ad oggi, abbiamo avuto un incremento delle richieste di primi appuntamenti. Rispetto alle nostre disponibilità, arriviamo a metà settembre con le richieste di appuntamento ma già al telefono cerchiamo di spiegare alle persone che non è che venendo da noi automaticamente riparte il reddito. Quel messaggio non presuppone un cambio di beneficio e questo sarà l'aspetto più critico da far capire», ha commentato Fantino, precisando che comunque «da noi la porta è sempre aperta».
Preoccupazioni – quelle dei servizi sociali – destinate a crescere anche nei prossimi mesi e in particolare in vista di gennaio 2024, quando il reddito di cittadinanza sarà definitivamente abolito per lasciare spazio ad altre misure di sostegno che avranno un importo economico minore e saranno ridotte nel tempo.
"A gennaio sarà una tragedia"
«Sarà un'altra tragedia, ad inizio 2024, per quelle persone già valutate o non occupabili o difficilmente occupabili. Immagino che queste persone ricadranno sulle attività più assistenziali del servizio sociale – riflette -. Noi, come ente locale, ente gestore o Centro per l'impiego, siamo l'ultimo anello della catena, siamo i servizi più prossimi ai cittadini e siamo i servizi a cui i cittadini giustamente vengono a bussare e a chiedere. Le informazioni le stiamo ricevendo man mano e questo sicuramente non ci aiuta a preparare le cose e a volte diamo risposte imprecise perché non abbiamo neanche noi tutte le informazioni», fa notare la responsabile del Net, sottolineando il prezioso lavoro di squadra e di coordinamento con il Centro per l'impiego «per evitare di sentirci in balia degli eventi».
Sensazione di smarrimento che porta chi lavora nei servizi socio assistenziali come Fantino a definire il futuro «un po' un’incognita perché alcuni aspetti non sono ancora precisi» e «non abbiamo informazioni più precise su cosa deve fare la persona». «È vero che si sapeva – conclude, in merito alla sospensione della misura - ma nel concreto non sapevamo che cosa sarebbe avvenuto, come e che cosa dire alle persone. Per questo, siamo stati un po' spiazzati e ci auguriamo che migliorino le comunicazioni e i dettagli».