Approfondimento

Sospensione del reddito di cittadinanza: regnano preoccupazione e confusione

Anche a Settimo, San Mauro e nei comuni della zona molte famiglie stanno ricevendo il messaggino da parte dell’Inps e ora si rivolgono ai servizi sociali

Sospensione del reddito di cittadinanza: regnano preoccupazione e confusione
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«Domanda di Rdc sospesa come previsto dall'art. 13 del DL48/2023 conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali». Questo il messaggio che, nelle scorse settimane, 169.000 famiglie italiane hanno ricevuto «sotto l'ombrellone» da parte dell'Inps e con cui è stata comunicata la sospensione del Reddito di cittadinanza.

Preoccupazione e confusione

La sospensione del reddito di cittadinanza, in questa prima tornata iniziata il 1 agosto, ha colpito coloro che sono considerati occupabili, nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65, come prevede la nuova normativa. Sicuramente, non si può parlare di fulmine a ciel sereno, perché la progressiva abolizione del reddito di cittadinanza, ormai, è cosa nota da tempo, con tanto di scritto nero su bianco nella legge di bilancio che il Governo ha approvato negli scorsi mesi.

Eppure, anche se c'era da aspettarselo, il messaggio arrivato dall'Inps è stata una mezza doccia fredda che ha gettato letteralmente nel panico i percettori del reddito di cittadinanza che, in sostanza, dalla sera alla mattina si sono visti sospendere il sussidio. Un disagio che, a cascata, è piombato sulle spalle di comuni, sindaci e assistenti sociali che adesso hanno il delicato compito di gestire una situazione dai contorni non chiari in cui dilaga la confusione. E la preoccupazione. Sono questi, infatti, i due stati d'animo che albergano in queste ore anche nei nostri territori e tra le famiglie colpite dalla sospensione del Rdc, una misura che, progressivamente, nei prossimi mesi verrà completamente abolita e segnerà sulla scena l'approdo dell'assegno di inclusione e il supporto alla formazione per quelli che sono considerati occupabili.

Una situazione che non ha risparmiato neanche i nostri territori, alle prese con informazioni scarne, dati non completi e un'ondata di disagio sociale da dover gestire con estrema delicatezza e con poche risorse.

Il focus sul nostro territorio

Ma quante sono esattamente le persone che sui nostri territori si sono visti recapitare il messaggio di sospensione del reddito di cittadinanza? Siamo partiti da questa domanda, anche se a quanto pare, dati certi su quanti hanno perso il reddito con la misura del 1 agosto ancora non ce ne sono. Non ce li ha saputi fornire l'Inps e non ne hanno esatta contezza neanche gli enti locali.

Quello che sappiamo è che Torino è all'ottavo posto nella lista delle città maggiormente colpite dal taglio del reddito di cittadinanza, con 4615 sospensioni. Scendendo ad imbuto, invece, nei nostri comuni, pochissimi dettagli. E naturalmente non per colpa degli enti gestori, i primi a non sapere con certezza i numeri.

Gli unici dati sono quelli che su Settimo registrano più di 600 beneficiari del reddito, di cui 350 nuclei in carico ai servizi sociali e riferiti, però, all'area che copre l’Unione Net. La stessa Unione Net che ci fa sapere di aver concordato, nel giro di quattro giorni, almeno una ventina di appuntamenti in più a persone che, dopo il messaggio dell'Inps, si sono immediatamente rivolte ai servizi sociali.

Per quanto riguarda gli altri territori, incrociando i numeri forniti dal consorzio del Cisa e quelli dell'Anpal, a San Mauro risultano attualmente 153 percettori, 39 a Gassino, numero simile per Castiglione (30) e più basso, invece, su San Raffaele, dove i beneficiari risultano essere 19. Residui i numeri dei comuni più piccoli, con 7 percettori a Sciolze, 4 a Rivalba e 1 su Cinzano.

Questa l'unica fotografia, al momento, a disposizione degli enti gestori, a capo di una vera e propria emergenza sociale in cui la difficoltà a reperire dati denota in modo lampante la confusione di questi giorni e la nebbia totale di cui sono vittime consorzi, unione dei comuni ed enti locali.

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