Solidarietà

La Croce rossa piemontese in Ucraina per una missione speciale: Settimo c'è!

I volontari hanno accompagnato 18 cittadini con situazioni di fragilità, evacuati da Leopoli un anno fa e che desideravano tornare nel loro Paese

La Croce rossa piemontese in Ucraina per una missione speciale: Settimo c'è!
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La carovana dei convogli era partita il 23 luglio proprio dal Centro Polifunzionale del comitato locale di Settimo e nel gruppo c'erano anche i volontari settimesi Sandro e Stefano: "Siamo orgogliosi di voi" hanno fatto sapere i "colleghi".

La missione umanitaria

Alcuni giorni fa una carovana composta da 5 pullmini, 2 vetture, 2 ambulanze e 1 furgone ha lasciato il Centro Polifunzionale della Croce Rossa a Settimo T.se diretta verso l'oblast di Leopoli, in Ucraina.

Scopo della missione era riportare a casa un gruppo di 18 cittadini ucraini in condizioni di fragilità evacuati da Leopoli e che desideravano, dopo un anno in Italia, ritornare nel loro Paese.

Persone che durante la permanenza in Italia sono state ospitate in due strutture della Regione Piemonte: al Cottolengo e in una Residenza di Vico Canavese.

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La missione, d’intesa con il Console Onorario dell’Ucraina di Torino, ha coinvolto 32 volontari tutti appartenenti ai Comitati del Piemonte, supportati, oltre che dalla Sala Operativa Nazionale e dallo staff dell’Area Emergenza, anche dallo staff della Cooperazione Internazionale della Croce Rossa in coordinamento con le Società Nazionali di Croce Rossa di Austria, Repubblica Ceca, e Polonia e con le autorità degli Stati di transito.

Il gruppo ha da poco fatto ritorno in Italia.

Cirio: "Il Piemonte non li abbandona"

Il Presidente del Piemonte Alberto Cirio si è unito al convoglio della Croce Rossa a Rzeszow, in Polonia, e ha viaggiato con il gruppo verso Leopoli dove ha incontrato il sindaco Andrij Ivanovyč Sadovyj, insieme al Presidente della Croce Rossa di Leopoli.

«Ho voluto partecipare a questa missione per testimoniare ancora una volta la vicinanza del Piemonte alla popolazione ucraina. La nostra Regione è stata la prima ad attivarsi per ospitare le popolazioni che fuggivano dalla guerra e oggi ho voluto essere al fianco di chi ha deciso di tornare a casa per far capire loro che il Piemonte non li abbandona ed è in campo con la forza solidale per supportare la popolazione ucraina che continua a subire gli effetti della guerra e dei bombardamenti che purtroppo proseguono anche nelle ultime ore» spiega il Presidente della Regione Alberto Cirio.

Riprogettare Leopoli

«Ho portato l’abbraccio di tutto il Piemonte al sindaco di Leopoli in rappresentanza di tutta la sua comunità. Questa città conta 30 mila persone al fronte e 500 giovani hanno già perso la vita per il proprio Paese: abbiamo visitato un campo che è stato adibito a cimitero per i caduti in guerra, perché non c’è più spazio per le tombe. Leopoli è diventato un centro di cura in cui arrivano i soldati feriti in guerra: è una città che dimostra, nonostante le enormi difficoltà, il coraggio e la determinazione ad andare avanti e dove si lavora ogni giorno per salvare vite umane. Per questo siamo a disposizione per collaborare con le nostre competenze sanitarie, chirurgiche e ortopediche. Non solo, l’arrivo e l’ospitalità di tanti feriti rende necessaria un’opera di ripensamento della città nell’ottica della cura, della degenza e della riabilitazione dei feriti. Leopoli è una città di alto valore storico e, conta come Torino, numerosi edifici dichiarati patrimonio Unesco: dall’amministrazione comunale è infatti arrivata la richiesta di coinvolgere le nostre facoltà e gli studi di architettura per collaborare insieme a riprogettare la città, nel rispetto delle sue caratteristiche artistiche. Ho già chiesto al rettore del Politecnico Guido Saracco la disponibilità a lavorare con noi per questo obiettivo».

All’incontro con il sindaco di Leopoli presente anche il Presidente del Comitato Regionale Croce Rossa del Piemonte, Vittorio Ferrero, che aggiunge: «Questo viaggio verso l’Ucraina è uno dei tanti interventi che, dall’inizio del conflitto, la Croce Rossa porta avanti a supporto della popolazione in difficoltà. Dall’invio costante di aiuti umanitari ai progetti di sostegno per gli sfollati interni fino alle missioni di evacuazione civili con le quali abbiamo portato al sicuro oltre 240 persone che altrimenti non ce l’avrebbero fatta. Siamo felici – continua Ferrero – di contribuire al rientro a casa di queste persone che i volontari della Croce Rossa Piemonte hanno stretto in un abbraccio solidale che, oggi, si unisce a quello della Consorella Ucraina che li attende».

«Il convoglio della Croce Rossa piemontese è solo l’ultimo in ordine di tempo degli straordinari sforzi che le istituzioni piemontesi hanno messo in campo durante la guerra scatenata dalla Russia – spiega il Console onorario d’Ucraina Dario Arrigotti – Queste persone sono state ospitate e curate qui per 16 mesi, insieme ad altre migliaia di rifugiati. La Regione, la Sanità regionale, la Protezione Civile, la Croce Rossa, le ONG e tutta la società civile del Piemonte hanno dato una prova di generosità e fratellanza senza pari alle vittime dell’aggressione militare russa. Sia il popolo ucraino che il Governo ucraino non lo dimenticheranno mai. La relazione che si è stabilita tra Italia e Ucraina continuerà anche in futuro, in una Europa più forte e più sicura per tutti».

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