rubate nel nord italia

Traffico di auto e mezzi agricoli rubati, in 13 in manette

"Un giro di affari" di un milione di euro

Traffico di auto e mezzi agricoli rubati, in 13 in manette
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Un’indagine di due anni, ha portato la Polizia di Stato a sgominare una rete di persone che avevano strutturato un sistema collaudato dedito stabilmente, secondo l’ipotesi di accusa, alla ricettazione, al riciclaggio internazionale di macchine operatrici e autovetture di alta gamma rubate nel nord Italia.

Traffico di auto e mezzi agricoli rubati, in 13 in manette

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Torino, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica che aveva coordinato le indagini, ritenendo sussistere il presupposto dei gravi indizi di colpevolezza,  ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare per 17 persone di cui 13 di natura restrittiva in carcere e 4 agli arresti domiciliari.

I mezzi

Nel corso delle indagini è stato “tracciato” il riciclaggio la ricettazione di 12 auto di lusso e  di 10 mezzi agricoli e da cantiere,  rubati nel nord Italia.

E' stato accertato il furto dei seguenti veicoli:

  • Land Rover Range Rover VELAR;
  • Land Rover Range Rover EVOQUE;
  • Porsche MACAN;
  • Peugeot 3008;
  • Skoda FABIA;
  • Volkswagen TIGUAN;
  • Volkswagen T-ROC;
  • Porsche CAYENNE;
  • Rimorchio NOTEBOOM;
  • Caterpillar 930H;
  • Rullo BOMAG;
  • Caterpillar 432;
  • Caterpillar 323;
  • Betoniera MB4141;
  • Mercedes con autopompa;
  • Caterpillar 308

Il valore complessivo dei mezzi  si stima in oltre 1 milione di euro. Alcuni di questi mezzi, 6 autovetture e 9 macchine operatrici sono già stati individuati e sottoposti a sequestro tra Italia, Albania, Svizzera, Slovenia, Francia e Belgio.

 

Le vittime

Tra le vittime preferite ci sono società di leasing e di autonoleggio, le cui autovetture venivano esportate illegalmente oltreconfine, cittadini ed imprese private operanti nel settore dell’edilizia alle quali i veicoli venivano asportati per essere poi destinati ai mercati dell’est europeo e dell’Africa.

Questo genere di mezzi, soprattutto quelli utilizzati nel settore dell’edilizia, per la loro natura specifica e per il tipo di utilizzo, al termine della giornata lavorativa vengono lasciati sul luogo di lavoro e non vengono ricoverati in aree sicure. I cantieri stessi sono facilmente accessibili e privi di sistemi di sicurezza, passiva e attiva, tali da scongiurare l’intrusione all’interno. La maggior parte dei furti, infatti, si verificava soprattutto di notte e durante il week-end, periodi in cui è possibile godere di più tempo per operare senza essere disturbati. Infatti, alcuni dei furti in questione sono stati consumati proprio in cantieri autostradali posti a ridosso delle arterie pattugliate dalla Polizia di Stato.

Gli arrestati

Due destinatari della misura cautelare in carcere, che avevano recentemente lasciato l’Italia, sono stati catturati in Albania dagli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Torino in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana della Direzione Centrale della Polizia Criminale. In particolare, uno è stato arrestato a Tirana con l’intervento dell’Unità FAST (Fugitive Active Search Team) del Dipartimento di Polizia Criminale albanese e l’altro è stato arrestato a Valona grazie alla Direzione Regionale di Polizia di Valona, con il coordinamento dell’Ufficio nazionale Interpol di Tirana. Inoltre, la cattura a Milano di uno dei personaggi coinvolti, un cittadino egiziano residente a Chiasso, è stato possibile grazie alla collaborazione con la polizia elvetica che ha fornito le informazioni utili al rintraccio.

Entrambi rimarranno in Albania in attesa di estradizione.

Oltre ai due arrestati in Albania sono state eseguite altre 12 misure cautelari a carico delle persone dimoranti nelle province di Torino, Milano, Alessandria, Piacenza, Pavia, Cremona, Bergamo e Como dagli agenti della Polizia Stradale di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna.

Tra i 17 destinatari della misura, 3 sono attualmente irreperibili.

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