Diocesi

A San Mauro in arrivo due nuovi parroci

Don Stefano Votta e don Luca Ramello per decisione dell'Arcivescovo lasciano Barriera Milano

A San Mauro in arrivo due nuovi parroci
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La notizia si è diffusa nelle scorse ore: don Stefano Votta e don Luca Ramello, fino ad oggi rispettivamente parroco e collaboratore parrocchiale di Maria Regina della pace in Barriera Milano, lasciano la città di Torino per portare il loro ministero a San Mauro Torinese.

Due sacerdoti molto attivi

Don Stefano Votta, ordinato nel 2005, è parroco uscente di una parrocchia tutt'altro che semplice, che si trova all'interno di una zona complessa come Barriera Milano, nota per i molteplici problemi legati alla sicurezza, allo spaccio e alla criminalità, una situazione da lui denunciata in più occasioni che molte volte ha chiesto l'aiuto e l'intervento delle istituzioni. Il sacerdote è anche presidente di una realtà grande e importante come "Noi Torino – Team Oratori Piemontesi.

Accanto a lui in questo periodo come collaboratore parrocchiale c'è stato don Luca Ramello, ordinato nel 2003. Tanti i suoi incarichi, rivolti ai giovani e non solo: Assistente ecclesiastico diocesano A.G.E.S.C.I., Vice direttore del Centro Diocesano Vocazioni, assistente Spirituale di Noi Torino – Team Oratori Piemontesi, Delegato Arcivescovile O.F.T.A.L. – Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes, per citare solo alcuni degli altri incarichi. Don Luca inoltre è stato fino a oggi Direttore dell'Ufficio per la Pastorale dei Giovani e dei Ragazzi, incarico di cui ora però dovrà cedere il testimone

Il trasferimento

A dare notizia del trasferimento deciso per loro dall'Arcivescovo sono stati i diretti interessati attraverso le loro pagine social. Così scrive don Luca in un lungo post condiviso anche da don Stefano:

"A San Mauro abate, primo discepolo di San Benedetto, affido il nuovo ministero di parroco che condividerò con don Stefano Votta nelle quattro parrocchie di San Mauro Torinese, su mandato dell’Arcivescovo di Torino, mons. Roberto Repole. Esprimo la più vibrante gratitudine per quanto ho ricevuto dal servizio presso l’Ufficio di Pastorale Giovanile: ai giovani, a tutti gli educatori e le educatrici, all’equipe e ai volontari, a quanti lavorano in Curia. Esprimo vibrante gratitudine per la parrocchia di Maria Regina della Pace, in particolare ai giovani e alle famiglie dell’Oratorio".

"L’Arcivescovo - prosegue il sacerdote facendo il punto sui vari incarichi - ripensando l’organizzazione della Pastorale Giovanile diocesana, ne nomina coordinatrice Suor Carmela Busia fma, mentre affida la comunità della Pace alla Fraternità del Sermig: a loro l’augurio più sincero per il nuovo servizio. Mantenendo gli altri ministeri, tra cui l’Oftal, tra i giovani di Azione Cattolica, per gli Oratori con la NOI TORINO e lo studio della Teologia Pastorale, rinnovo l’impegno per l’Oratorio estivo alla Pace, i campi con l’Azione Cattolica e la grande avventura della GMG di Lisbona".

"Insieme a don Stefano - conclude - prego fin d’ora con trepidazione e fiducia per le comunità di Maria Pulcherada, S. Anna, S. Benedetto Abate e Sacro Cuore di Gesù (Sambuy): affidiamo tutti alla Regina della Pace e a San Mauro abate, che San Gregorio presenta come il santo dell’obbedienza. Perché 'l'obbedienza che si presta agli uomini è resa a Dio' . Non ci mancherà il vino della gioia!"

Il dispiacere del presidente di Circoscrizione

La notizia del trasferimento dei due sacerdoti ha suscitato profondo dispiacere tra i fedeli della Parrocchia Maria Regina della Pace. Un dispiacere di cui si è fatto portavoce il presidente della circoscrizione 6 di Torino Valerio Lomanto. Queste le sue parole:

Cari Don Stefano Votta e Don Luca Ramello è con molta commozione che vi dedico questo messaggio pubblico, che non sarà mai scritto abbastanza bene per rappresentare quanto siete stati importanti per un pezzo di Città. Barriera di Milano vi è profondamente grata per il lavoro svolto. Il vostro amore, la vostra fede, il vostro entusiasmo ha permesso ad un’intera comunità di sognare e sperare in un futuro migliore, in una barriera diversa.
Una comunità che deve combattere quotidianamente contro un ambiente esterno divenuto ostile, che vive faticosamente tra spaccio e delinquenza e che in voi ha visto una guida non solo spirituale ma anche civica. Vi siete battuti per difendere il vostro gregge dai lupi dell’insicurezza e del degrado. Per migliaia di persone siete stati padri, fratelli, pastori ma non solo, siete sopratutto stati luce, fiamma, SPERANZA per il futuro. Inutile nascondere il rammarico per un scelta che non comprendo e non condivido.
A voi, cari Don, vi auguro tante gioie e tante soddisfazioni. Sono sicuro che arriveranno perché siete persone speciali che da domani porteranno un po’ di Barriera a San Mauro. Un forte abbraccio.
E in tanti, di persona e sui social, hanno espresso rammarico per questa decisione: "Il lavoro fatto dai Don è stato fino ad oggi molto importante - ha scritto una parrocchiana - Non capisco il perché di questa decisione in quartieri difficili persone come loro sono indispensabili".

 

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