Visite al grattacielo della Regione: posti esauriti in 2 minuti
In occasione di Open House, la due giorni di porte aperte che coinvolge quasi 150 edifici in città
Esauriti in appena 2 minuti i 1360 posti disponibili per visitare il Grattacielo Piemonte, lo comunica con soddisfazione il presidente della Regione Alberto Cirio.
Le visite
Sabato 11 e domenica 12 giugno nella cornice di Open House, la due giorni di porte aperte che coinvolge quasi 150 edifici in città, ad aprire le sue porte per la prima volta ci sarà anche la sede della Regione.
"I visitatori - spiega Cirio - potranno salire al 43esimo piano e godere dello spettacolo di Torino dell’alto. La storia del grattacielo come ben sapete non è stata semplice, abbiamo ereditato un cantiere fermo e pieno di problemi ma ce l’abbiamo messa tutta e adesso l’opera è finita. Perché i soldi pubblici si rispettano anche finendo ciò che è stato iniziato. Ed ora, finalmente, questa, che è la casa di tutti i cittadini del Piemonte, si apre alla città".
La cerimonia nel 2022
Nell'ottobre 2022 la Regione ha preso in carico Piemonte, il grattacielo di 43 piani alto 204 metri diventato il suo nuovo palazzo unico, nel corso di una cerimonia a cui hanno preso partecipato le autorità civili, militari e religiose del territorio.
“Oggi si sana finalmente una ferita profonda - aveva detto il presidente Cirio - Quest’opera nacque più di 20 anni fa da una intuizione corretta e utile, ovvero unire in un unico luogo i 2000 dipendenti regionali, risparmiando e ottimizzando i costi delle oltre 20 sedi che li ospitavano. Poi, però, ha vissuto una storia complessa e non sempre edificante, che ha portato il cantiere a lungaggini inaccettabili. Sono certo che tutti coloro che mi hanno preceduto hanno fatto del loro meglio perché il palazzo potesse essere completato. Quando tre anni fa sono diventato presidente, però, i lavori erano pressoché bloccati. Abbiamo attivato un gruppo di lavoro con l’impegno di finirlo. E oggi quel giorno è arrivato. Sono felice, perché da simbolo di inefficienza lo trasformeremo in un luogo di cui essere orgogliosi. Mi è stato chiesto a chi verrà dedicato. Mi hanno insegnato che le cose sono di chi le paga: questo grattacielo è stato fatto con i soldi dei piemontesi. Ed è per loro che si chiamerà Piemonte”.
“La data di oggi rimarrà nella storia della Regione - aveva sostenuto l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano - anche perché il Palazzo comincerà a ‘vivere’ ed interagire con la città. Sarà un elemento prezioso per portare benessere a questa zona storica di Torino e alle sue attività commerciali e potrà essere utilizzato anche dalla cittadinanza, a partire dal grande parco pubblico verso la stazione del Lingotto. Per me, torinese di nascita, per la Giunta regionale, per il gruppo di lavoro è un vero onore poter dire di avere tradotto le richieste della comunità piemontese in realtà, di aver dimostrato che efficienza e efficacia facciano parte del dna della pubblica amministrazione, che la polifonia che deriva dall’unità di intenti sia il vero obiettivo a cui tendere per raggiungere il dovere primario di chi si occupa della cosa pubblica: il bene comune”.