A scuola senza zaino: Settimo apprezza l'iniziativa
Entusiasti i dirigenti dei quattro Comprensivi cittadini e le docenti che hanno scelto di portare nelle proprie classi questa nuova didattica
Comunità, accoglienza e autonomia. Sono questi i principi su cui si fonda il modello Senza Zaino, la modalità didattica adottata, ormai da qualche anno, in diverse classi della città e presentata dalle insegnanti del territorio lo scorso venerdì 19 maggio in biblioteca Archimede, in occasione del «Senza Zaino Day».
Una rivoluzione della didattica
Ad illustrare questo modello di apprendimento multidisciplinare sono stati i dirigenti dei quattro Comprensivi di Settimo e le docenti che hanno scelto di portare nelle proprie classi una didattica che ha rivoluzionato la scuola intesa nell'immaginario collettivo, a partire dalla disposizione delle aule, prive di cattedre, in cui i banchi sono disposti ad isole e si lavora a piccoli gruppi con compiti personalizzati ed un sapere pratico e attivo in cui lo studente diventa protagonista nella gestione della giornata.
La nuova organizzazione degli ambienti e l'adozione di dispositivi tecnologici, dunque, sono i due ingredienti principali di un modello che unisce scuola, famiglia e territorio in un'alleanza indissolubile che rende innovativa l'esperienza scolastica.
Senza Zaino nasce dal basso e come ha spiegato Massimo Sapia, dirigente del Comprensivo III e reggente al Comprensivo II, è soprattutto «un modello radicato nella mente delle insegnanti» e un metodo che ha cambiato, oltre alle infrastrutture, il modo di insegnare e di imparare dei bambini e delle bambine.
Un nuovo modo di pensare la scuola
«Senza Zaino non è solo stare in classe con certi materiali ma è un modo di ragionare sulla scuola in generale, anche dal punto di vista organizzativo», ha raccontato Sapia, incalzato dalla rappresentante del Comprensivo I e dalla dirigente del Comprensivo IV, Adalgisa Di Ianni, che ha sottolineato «l'entusiasmo e la dedizione che le maestre ci mettono per portare avanti questo progetto ed è lo stesso entusiasmo che riescono a trasmettere ai bambini quando apprendono».
«Questo è un metodo che va ad aiutare l'utilizzo dei nostri spazi in un modo diverso ed interessante», commenta Alessandra Girard, assessora all'Istruzione, in merito ad un percorso che la sindaca, Elena Piastra, ha definito «straordinariamente positivo» e che «prova a coinvolgere i bambini con l'attenzione all'idea dello stare insieme».