Un flash mob con 250 bambini per lo sport, lo sviluppo e la pace
Evento organizzato dall'associazione ASD Accendi Lo Spirito in collaborazione con Csen Piemonte nell'ambito del progetto ISI - Io Sono l'Altro
Un flash mob per lo sport, per lo sviluppo e per la pace, sulle note di "Piena di vita", la canzone di Dolcenera che la mattina di lunedì 3 aprile è risuonata per ben tre volte nella piazza della Libertà, ai piedi del Municipio.
Scuole protagoniste
Le classi quinte delle scuole Vivaldi, Roncalli e Rodari, per un totale di 250 bambini e bambine, guidate dall'insegnante Antonio Augelli, hanno trasformato la piazza in un vero e proprio teatro in cui lo sport è diventato il volano per promuovere l'inclusione e la pace.
L'iniziativa
L'iniziativa, promossa dal Csen Piemonte, il Centro Sportivo educativo nazionale, in collaborazione con l'ASD "Accendi lo Spirito" e Pro Loco, rientra nel progetto «Io sono l'altro», di cui è partner anche il Comune di Settimo, presente ad una mattinata che cade a pochi giorni dal 6 aprile, la Giornata internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace.
«È bellissimo vedervi qui, in una piazza che quando si riempie di bambini ha un significato ancora maggiore», ha commentato Carmen Vizzari, presidente del Consiglio Comunale, rivolgendosi a quella squadra fortissima di bambini e bambine che si sono scatenati a ritmo di musica. Piccoli uomini e piccole donne a cui spetta il compito di raggiungere la pace, «di cui abbiamo tantissimo bisogno», rimarca Vizzari.
«Voi avete la forza di cambiare il mondo», ha aggiunto Gianluca Carcangiu, di Csen, a cui ha fatto eco l'assessora all’Istruzione, Alessandra Girard, che ha sottolineato l'importanza a questa età di muoversi e di stare all'aperto, sfruttando un'occasione che coniuga sport e sano divertimento. Ed è proprio attraverso il movimento che le classi quinte del territorio hanno sprigionato tutta la loro energia nel cuore di Settimo, sulle note di un brano che «parla di una scintilla che ognuno di noi ha dentro», ha spiegato Augelli che ha ripetuto l'esibizione per ben tre volte, in modo tale da guardare e da parlare a tutta la città.
Una scintilla scoccata dai più piccoli e arrivata dritta al cuore di tutti, «grandi» compresi.