Banco solidale, prima "sfrattato", poi ricollocato
In vista della riapertura della biblioteca e delle aule studio, necessario liberare il Primo Levi.
Banco solidale, prima "sfrattato", poi ricollocato.
Banco solidale
Prima “sfrattati”, poi ricollocati. Il banco solidale allestito dalla Task Force alimentare e di sostegno ha, da questa settimana, una nuova location.
In vista della riapertura della biblioteca e delle aule studio, necessario liberare il Primo Levi, sede del banco solidale da ormai un mese. L’Amministrazione ha quindi comunicato al pool di associazioni che compongono la Task Force la decisione di riprendere in mano il centro culturale per restituirlo alla sua originaria funzione, non lasciando al banco alimentare altro che trovare una nuova sistemazione.
La nuova sistemazione
E' la sede della Fidas, da mercoledì, la struttura che lo ospiterà, almeno per la prima decade di giugno. «Abbiamo fronteggiato un’emergenza nell’emergenza - commenta Guido Savio, portavoce della Task Force -. Il tempo per decidere era poco. Senza polemiche, ma con un po’ di preavviso in più, avremmo ragionato altre soluzioni». Per esempio una suddivisione dello spazio con l’uso di barriere in plexiglass. «L’importante, però, è essere riusciti a rilocalizzarsi, per garantire un servizio che sta diventando sempre più importante. I gassinesi in difficoltà crescono ogni settimana, perciò invito ancora una volta a non spegnere il progetto, donando nei supermercati o all’IBAN della Task Force».
L'impegno del Comune
«Ci siamo spesi per aiutarli a trovare una nuova location - placa le polemiche l’assessore alle Politiche sociali, Rosetta Tropea -. E grazie alla generosità del presidente Fidas, Mauro Dal Pont, è stato possibile sistemarli a pochi passi dalla sede originaria, sempre in zona Primo Levi».
Il trasloco è già stato ultimato. «Siamo pronti a ripartire» conclude Savio. Da metà giugno, invece, «Ci sposteremo nella sede Pro Loco, per non sovrapporci alle date delle donazioni».