La rabbia dei cittadini contro le deiezioni canine. Cartelli sparsi in ogni dove
«Scusate se il mio padrone è un maleducato e ignorante»
Da qualche tempo a questa parte in via XXV Aprile a San Mauro Torinese sono comparsi alcuni cartelli dal disegno evocativo: un cagnolino munito di scopa e paletta, intento a raccogliere le proprie deiezioni. Rappresentazioni forse un po’ fanciullesche, che cercano però di inviare un messaggio chiaro ai padroni di cani. I bisognini degli amici a quattro zampe vanno raccolti, neppure ci sarebbe da specificarlo, ma a quanto pare sono in pochi a farlo per davvero.
La rabbia dei cittadini contro le deiezioni canine. Cartelli sparsi in ogni dove
La piaga, se così vogliamo definirla, non riguarda certo solo via XXV Aprile. Di segnalazioni simili ne sono pieni i social. In alcuni quartieri come quello che si sviluppa tra il centro e Sambuy, però, è talmente sentito da aver spinto i cittadini a muoversi in autonomia e sistemare nell'arco di pochi metri diversi cartelli.
Uno in prossimità dei condomini, dove è facile trovare schizzi e «ricordini» solidi, e due vicino alle aree verdi utilizzate per lo sgambamento, per rammentare a chi troppo facilmente se lo scorda che la regola non ammette eccezioni.
Così come in via Speranza, dove è stato sistemato un piccolo manifesto che riporta la lapidaria dicitura «Scusate se il mio padrone è un maleducato e un ignorante».
La rabbia dei cittadini
«Questa via pare un campo minato. Di qui fino al Comune è una striscia di deiezioni continua e bisogna camminare con gli occhi fissi a terra per evitare di pestarne qualcuna» afferma particolarmente esasperato un residente. Ma tra i più insofferenti a questo fenomeno ci sono anche i proprietari di cani. «Le condizioni in cui vengono lasciati i marciapiedi sono visibili a tutti. I residenti sono talmente esasperanti che, per colpa di pochi padroni indisciplinati, pagano lo scotto tutti i proprietari di cani. Ci guardano con fare torvo e a volte si fermano ad osservare se raccoglieremo o meno i bisognini. Necessario fare qualcosa» afferma la signora Locascio. Poco più avanti, per rafforzare il messaggio a chi non lo avesse colto, qualche buon samaritano ha lasciato a disposizione della comunità tutta anche dei sacchettini. Chi ne è sprovvisto, quindi, non ha alcuna scusa per non raccogliere. «Li ha lasciati una signora del mio palazzo particolarmente attenta a questi temi – spiega Stella -. Sono parecchi, purtroppo, i proprietari di cani che faticano a piegarsi per pulire».
A questo si unisce la richiesta, avanzata da numerosi cittadini, per un’area cani dedicata. Uno spazio che certo non risolverebbe il problema dell'abbandono delle deiezioni (anche all'interno di tali aree infatti vige l'obbligo di pulire) ma che consentirebbe di avere uno spazio recintato e sicuro in cui portare a correre e giocare i propri animali. «Al momento viene utilizzata come area cani lo spazio in cui negli anni ’90 i residenti giocavano a bocce. Non si tratta, però, di un’area dedicata. Piuttosto uno spazio che hanno riconvertito i cittadini stessi, anche se piuttosto piccolo» afferma Emilia. «Servirebbe una zona apposita. Ce ne sono in Pragranda e Sant'Anna, perché non realizzarne una anche in questa zona?» confermano poi AngelaPaglialunga insieme a Valeria e Pietro. «È pieno di parchi per bambini, sarebbe giusto crearne uno anche per gli amici a quattro zampe dove poterli liberare senza scatenare lamentele tra i residenti». Richiesta che l’Amministrazione sembra intenzionata ad accogliere. «Abbiamo preso in considerazione la questione» afferma la sindaca Giulia Guazzora. «In via XXV Aprile siamo partiti con la sostituzione delle porte da calcio del campetto di via Costituzione ma sono previsti altri interventi. Proseguiremo con l’installazione di nuovo arredo urbano e la conversione in area cani del vecchio campo da bocce, cui inizieremo a lavorare da questa settimana». Per arginare il problema della mancata raccolta delle deiezioni canine, un tema che rimbalza un po’ in ogni dove in Città, «Dopo l’approvazione del bilancio valuteremo anche una convenzione con un’associazione che si occupi di effettuare vigilanza, secondo le regole impartite dalla Prefettura».