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Il feto di un bambino aspetta il funerale da 5 mesi

Il corpicino è in un secchiello in una cella frigorifera

Il feto di un bambino aspetta il funerale da 5 mesi
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Da cinque mesi il feto di un bambino aspetta il funerale. La pratica si è persa nei meandri della burocrazia. Il corpicino è in un secchiello in una cella frigorifera.

Da cinque mesi il feto di un bambino aspetta il funerale

A novembre, una donna residente a Chivasso, già madre, corre in ospedale temendo per la vita del bambino che portava in grembo.
Le sue paure, purtroppo, erano fondate, e le carte parlano di un «aborto spontaneo al sesto mese».

La donna e il marito non hanno i mezzi per provvedere al funerale, o anche solo a una degna sepoltura, e di conseguenza il feto finisce (considerato a quanto sembra poco più che un «rifiuto ospedaliero», ma nemmeno questo ai fini della sua «gestione») in un contenitore di plastica (un secchiello) in una cella frigorifera delle camere mortuarie.

Il corpicino, in una cella frigorifera

A cinque mesi dalla morte del bambino, quel che resta del suo corpo resta chiuso in quella cella.
Il problema, come è facile immaginare è solo uno: chi deve pagare per tumularlo?

Da novembre ad oggi ci sarebbero state una serie di comunicazioni ufficiali tra Comune e AslTo4, ma stando alla legge sarebbe proprio quest’ultima a doversene occupare.
E’ infatti il DPR 285/90 (Regolamento di Polizia Mortuaria) a stabilire i criteri per la sepoltura di chi muore alla nascita o prima di venire al mondo. Se per i feti nati vivi e subito deceduti (o nati morti dopo le 28 settimane di gestazione) è obbligatoria la registrazione all’anagrafe e i funerali sono equiparati a quelli di chiunque muoia a qualsiasi età, i feti nati morti tra le 20 e le 28 settimane vengono definiti «prodotti abortivi» con sepoltura obbligatoria. I genitori hanno un giorno per occuparsene personalmente, e successivamente, si legge anche nel sito della Comunità Papa Giovanni XXIII «La sepoltura avviene a carico della struttura ospedaliera in accordo col Comune».

Sollecitata nel merito la Direzione Medica del Presidio ospedaliero di Chivasso, ha fatto sapere che «La procedura per il seppellimento del feto è in corso».

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