Report Legambiente

Linee ferroviarie: "In Piemonte la situazione è disastrosa"

"Il pendolari della regione sono fortemente penalizzati e il turista per molte zone deve ricorrere al mezzo privato"

Linee ferroviarie: "In Piemonte la situazione è disastrosa"
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È quanto denuncia Legambiente nel nuovo rapporto Pendolaria 2023, in cui fa il punto sul trasporto su ferro in Italia – indietro rispetto agli altri Paesi europei – con un’analisi sul presente e futuro di questo settore.

Il rapporto di Legambiente

Nonostante dei timidi miglioramenti, spiega Legambiente, in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate. Dall’altra parte, il trasporto pendolare risente ancora degli effetti della pandemia: seppur cresciuto, il numero dei pendolari non raggiunge ancora i livelli del periodo pre-pandemico. Nella sua analisi l'associazione stila anche un elenco delle "linee peggiori d'Italia" e c'è davvero poco da stare allegri.

Le linee piemontesi nella black list

I problemi sono molteplici un po' ovunque, ma in alcune tratte di più. E tra quelle identificate come le dieci linee ferroviarie peggiori d'Italia due interessano il territorio piemontese: si tratta della Genova-Acqui-Asti e la Novara-Biella-Santhià.

Piemonte: situazione disastrosa e un brutto primato

"La situazione delle linee ferroviarie in Piemonte è disastrosa - prosegue il report - in particolare a causa dell’avversione per il trasporto su ferro dell’amministrazione regionale. Si tratta della regione che “vanta” il maggior numero di linee sospese d’Italia, una quindicina, ormai inattive da circa dieci anni. Solo grazie all’opera di Fondazione FS, recentemente sono state riattivate alcune linee a scopo turistico, con la speranza che tale azione possa spronare la Regione affinché, almeno su quelle linee, ripristini il servizio per i pendolari".

E ancora: "Inoltre, anche sulle linee regionali ancora attive, dopo la riduzione delle corse durante la pandemia, il servizio non è più tornato ai livelli precedenti. La gestione del servizio ferroviario regionale è suddivisa su due ambiti: il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) che riguarda l’area della Città Metropolitana di Torino e il Servizio Ferroviario Regionale (SFR) che riguarda il resto del territorio regionale. L’SFM è gestito con un contratto di servizio che prevede un graduale incremento dell’offerta nel corso della durata del contratto, con un maggior numero di corse, la riattivazione di una linea sospesa e una serie di migliorie come il trasporto gratuito delle biciclette".

Ma le cose stanno andando diversamente: "Nonostante siano ormai passati più di due anni dall’inizio del contratto, la Regione continua a mantenere il servizio base, senza alcun miglioramento per i pendolari che gravitano sul capoluogo. Per quanto riguarda l’SFR, nel 2022 è stato siglato il nuovo contratto di servizio con Trenitalia che prevede, a parità di costo, un minor numero di corse, situazione che penalizza fortemente i pendolari. Le associazioni dei consumatori hanno depositato un ricorso al TAR rilevando le incongruenze del nuovo contratto rispetto alle prescrizioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti che la Regione Piemonte ha inspiegabilmente ignorato".

Quindi l'amara conclusione: "Come se non bastasse numerose sono le carenze e le criticità che si riscontrano nelle diverse aree, con servizi ridotti o inesistenti nei festivi e prefestivi, cosicché anche chi vuole recarsi da turista in molte zone del Piemonte deve ricorrere al mezzo privato".

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