Il caso

Sesso in cambio di crack, i carabinieri di Settimo scoprono una casa d'appuntamenti

Indagini partite nel 2021

Sesso in cambio di crack, i carabinieri di Settimo scoprono una casa d'appuntamenti
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Sesso in cambio di crack, i carabinieri di Settimo scoprono una casa d'appuntamenti.

Sesso in cambio di crack

Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono queste le accuse che i carabinieri della Tenenza di Settimo e la Procura della Repubblica di Torino muovono nei confronti di quattro persone coinvolte in una torbida vicenda in cui sesso e droga si fondono insieme.

Le indagini

Le indagini dei militari dell'Arma di Settimo sono iniziate nell'aprile del 2021 quando presso la Tenenza è stata raccolta la denuncia di una donna. Ha raccontato agli investigatori di essersi prostituita in più occasioni e di averlo fatto in cambio di dosi di crack. La droga, quindi, come merce di scambio, come ricompensa per le prestazioni sessuali per i clienti che si presentavano nell'alloggio di un suo amico. Quest'ultimo, secondo le ricostruzioni dei militari, gestiva - di fatto - quella che era a tutti gli effetti una "casa d'appuntamento".
Il racconto della donna ha immediatamente fatto scattare gli accertamenti e le attività tecniche dei militari che, per mesi, si sono appostati di fronte all'appartamento di Torino e che hanno potuto registrare i movimenti e il gran via vai di persone che frequentavano quell'alloggio.
Nel mirino degli inquirenti ci è finita ovviamente anche l'attività di cessione della sostanza stupefacente che, secondo le ricostruzioni dei militari, l'uomo che gestiva la casa d'appuntamenti riusciva a procurarsi tramite una rete composta da diversi spacciatori e che acquistava con le somme di denaro versate dai "clienti" dell'attività parallela a sfondo sessuale e che, poi, consumava con le stesse ragazze che venivano sfruttate.

Le misure cautelari

Quattro, in tutto, le misure cautelari personali che il Gip del Tribunale di Torino ha emesso nelle scorse ore su richiesta del Gruppo di Criminalità Organizzata e Sicurezza Urbana della Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini dei carabinieri di Settimo. Due persone sono state trasferite in carcere, per una sono stati disposti gli arresti domiciliari e, infine, per un'altra persona coinvolta nella vicenda è stato disposto il divieto di dimora. Tutte e quattro le persone finite nella rete degli investigatori sarebbero responsabili - a vario titolo - delle accuse mosse dalla Procura torinese.
Il procedimento penale - precisano gli inquirenti - è attualmente in fase di indagini preliminari con relativa vigente presunzione di innocenza per i soggetti citati.

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